(Teleborsa) – “I punti qualificanti della riforma del lavoro pubblico negoziati con Bruxelles riguardano la selezione delle persone, i percorsi di formazione e crescita professionale, la mobilità orizzontale tra diverse amministrazioni e una maggiore osmosi con il settore privato”.
Lo scrive il Ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta in una lettera al Corriere della Sera, rispondendo all’editoriale di Sabino Cassese sulle selezioni nella pubblica amministrazione.
“La legge completa la riforma dell’accesso alla Pa avviata con l’articolo 10 del Dl 44 del 2021, introducendo meccanismi di selezione ad hoc per le elevate specializzazioni e per i professionisti; un nuovo sistema di progressione di carriera e di accesso alla dirigenza basato sull’esperienza, sulle competenze e conoscenze maturate e sui risultati raggiunti da chi lavora nella Pa”, precisa Brunetta. “Rispetto a questo disegno contenuto nel Dl varato dal governo – aggiunge il ministro – il Parlamento ha apportato alcune integrazioni positive al Dl. La prima è aver tolto i limiti quantitativi alla possibilità che un’amministrazione possa conferire incarichi dirigenziali a dirigenti di amministrazioni diverse. La seconda è aver disciplinato puntualmente la possibilità che in casi eccezionali, ci si possa rivolgere all’esterno con procedure rigorose”