(Teleborsa) – Più contagiosa e resistente ai vaccini. Negli ultimi 45 giorni – secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità – il 69,2% dei tamponi sequenziati in Italia è risultato positivo alla variante Delta, che ha superato la Alfa, ferma al 17,3% spingendo la curva dei contagi verso l’alto con una percentuale maggiore di casi nella fascia d’età compresa tra i 10 ed i 29 anni, ovvero quella meno vaccinata. E in tale scenario in diverse regioni cresce il rischio di passare in zona gialla.
Secondo i nuovi criteri per rimanere in zona bianca le regioni devono mantenere il numero di positivi sotto quota 50 ogni centomila abitanti, posti letto occupati in terapia intensiva sotto il 10 per cento, posti letto occupati nei reparti ospedalieri sotto il 15 per cento.
Negli ultimi sette giorni nel nostro Paese, dopo settimane di valori stabili al 2% di occupazione, le terapie intensive sono salite al 3%, mentre le aree mediche non critiche sono passate dal 4% al 5%. Il parametro dei 50 positivi su 100 mila abitanti – che prima dell’ultimo decreto legge sarebbe stato sufficiente per sancire dopo due settimane il passaggio in zona gialla – è, invece, sforato da 14 regioni su ventuno.
A livello regionale preoccupano in particolare i dati di Sicilia e Sardegna, regioni particolarmente interessate dal flusso turistico estivo che, in assenza di una netta inversione di tendenza, rischiano il giallo entro fine mese. Le due isole presentano attualmente valori limite rispetto alle soglie fissate dal Governo per il cambio di colore: la Sardegna ha registrato ieri 142 positivi su 100 mila abitanti con l’11% di occupazione delle terapie intensive e il 7% delle aree mediche non critiche; mentre la Sicilia è al 7% delle terapie intensive e al 13% delle aree mediche non critiche occupate.