(Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha definito la riforma del sistema fiscale un passaggio decisivo di politica economica. “I pilastri fondamentali restano validi ma vi è esigenza di una loro riforma”, ha dichiarato il ministro in audizione in commissioni congiunte Finanze della Camera e del Senato. Franco, in particolare, ha parlato della “necessità di una riforma ampia e organica che tenga conto dei mutamenti dell’economia intervenuti nei decenni. Non è una buona idea cambiare le tasse una alla volta ma serve una riforma organica” e una riforma ampia “presuppone ampio consenso”, ha aggiunto.
Il cuneo fiscale è uno dei punti individuati dal ministro come priorità. “Per l’Italia è 5 punti superiore alla media OCSE per un lavoratore senza carichi familiari. L’elevato prelievo sul lavoro dipendente non favorisce il tasso di occupazione“, ha spiegato sottolineando come la scarsa occupazione sia “il nostro problema principale” assieme alla scarsa produttività. “La riforma deve mirare ad aumentare l’occupazione”, ha detto Franco. “L’analisi dei problemi esistenti è cruciale per identificare gli obiettivi di una riforma”, ha evidenziato e le altre direttrici lungo le quali deve muoversi sono il sostegno alla crescita e la semplificazione del sistema tributario. Il ministro dell’Economia ha però ribadito che “nessuna riforma complessiva del fisco può ignorare il problema dell’evasione fiscale“.
“Un primo aspetto è il livello della pressione fiscale che nel confronto internazionale sappiamo si colloca su livelli elevato. Nel 2019 è stata al 42,3% superiore di quesi due punti all’area euro. Nel futuro per ridurre pressione fiscale in modo strutturale occorre contemporaneamente agire per contenere l’incidenza della spesa pubblica sul PIL, azione che può essere facilitata da un aumento dell’efficienza dei programmi di spesa“, ha spiegato. Quanto alle specifiche imposte, il ministro ha dichiarato che il mantenimento dell’Irap non appare più giustificato, mentre i livelli delle aliquote nominali, come quello dell’Ires, “hanno un’importante funzione segnaletica soprattutto per gli investitori esteri”. “Si potrebbero dunque seguire più strade contemporaneamente”, ha aggiunto il ministro.
Su una modifica del prelievo fiscale che comporti un taglio delle entrate il ministro dell’Economia ha però messo in guardia: “non possiamo mettere a rischio la tenuta del conti pubblici, in particolare in questa fase”. Il ministro ha spiegato che, a causa della pandemia, “le prospettive economiche sono incerte” e non sappiamo quali “impegni di spesa dovremo affrontare a seguito delle trasformazioni strutturali indotte dalla pandemia, per esempio nel campo sanitario. Gli interventi in materia di imposizione personale sui redditi e di superamento dell’Irap sono certamente tra gli interventi più urgenti cui sarà opportuno destinare risorse non appena queste si renderanno disponibili”.
Daniele Franco ha infine assicurato che il governo presenterà “a breve” un disegno di legge delega per la riforma. “L’impegno del governo è quello di predisporre un impianto di riforma che possa essere introdotto gradualmente nel tempo – ha detto Franco – mano a mano che recupereremo risorse nel dare attuazione alla delega stessa e anche attraverso il contrasto all’evasione fiscale e alla razionalizzazione della spesa”.