(Teleborsa) – A maggio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 34,4 miliardi, in aumento del 39,7 per cento (9,8 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2020. Lo rileva Banca d’Italia nella sua pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”.
Questo andamento – spiega l’istituto – rifletterebbe anche lo “slittamento di alcuni versamenti fiscali” disposto con i decreti emergenziali approvati lo scorso anno. Nei primi cinque mesi del 2021 le entrate tributarie sono state pari a 162,2 miliardi, in aumento del 12,9 per cento (18,5 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Da Via Nazionale indicano inoltre che, sempre a maggio, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 6 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.686,8 miliardi.
L’aumento – spiegano gli esperti dell’istituto – è dovuto al fabbisogno (14,4 miliardi), che ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (10,5 miliardi, a 91,3); l’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha aumentato il debito per 2,0 miliardi.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 5,1 miliardi mentre quello delle Amministrazioni locali di 0,9 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto invariato.