(Teleborsa) – ha deluso le aspettative del mercato per i risultati nel secondo trimestre dell’anno. I ricavi della banca statunitense sono scesi del 4% a 21,5 miliardi di dollari per i tre mesi terminati il 30 giugno, mentre gli analisti si aspettavano un fatturato di circa 21,9 miliardi di dollari. A pesare sul calo del giro d’affari è stata la diminuzione delle entrate da attività di trading, oltre che i margini ridotti causati da tassi di interesse estremamente bassi. Il margine di interesse è sceso del 6%.
L’accantonamento per perdite su crediti è diminuito di 6,7 miliardi di dollari, riflettendo un rilascio di riserve di 2,2 miliardi di dollari a causa del contesto macroeconomico migliorato. Ad aumentare i profitti ha contribuito anche un aggiustamento fiscale positivo di 2 miliardi di dollari relativo alla rivalutazione delle attività fiscali differite nel Regno Unito. L’utile è stato pari a 9,2 miliardi di dollari, o 1,03 dollari per azione.
“La spesa dei consumatori ha superato significativamente i livelli prepandemici, la crescita dei depositi è forte e i livelli dei prestiti hanno iniziato a crescere”, ha commentat il Chairman e CEO Brian Moynihan.