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Bankitalia accelera sull'integrazione della sostenibilità nei propri investimenti

(Teleborsa) – La Banca d’Italia ha presentato oggi la “Carta degli investimenti sostenibili“, che definisce la visione che la Banca ha della sostenibilità e contiene i principi e i criteri di riferimento per la gestione sostenibile dei propri investimenti finanziari. La Carta, sottolinea Bankitalia, si applica a quelle attività finanziarie sulle quali la Banca ha piena autonomia decisionale, ossia gli investimenti del proprio portafoglio finanziario e delle riserve valutarie, mentre non si applica ai portafogli di politica monetaria, sui quali la responsabilità è dell’Eurosistema.

La politica di investimento sostenibile della Banca si ispira ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite, gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile e l’Accordo di Parigi sul Clima. Bankitalia, nella Carta degli investimenti, assume tre impegni: promuovere la sostenibilità ESG, per incoraggiare la diffusione di informazioni di sostenibilità da parte degli emittenti, degli intermediari e degli altri operatori; integrare i principi ESG nella gestione dei propri investimenti e nella gestione dei rischi finanziari e promuovere la diffusione di buone pratiche d’investimento sostenibile e di gestione dei rischi nel sistema finanziario; pubblicare informazioni e analisi sulla finanza sostenibile e contribuire alla diffusione della cultura della finanza sostenibile.

“I rischi collegati ai cambiamenti climatici hanno implicazioni anche per le banche centrali e le loro principali funzioni: la supervisione sugli intermediari; la tutela della stabilità finanziaria; la politica monetaria – ha commentato Paolo Angelini, vice direttore generale della Banca d’Italia – Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, per conseguire l’obiettivo del dimezzamento delle emissioni entro il 2030, gli investimenti in energie pulite dovranno triplicare, raggiungendo i 4.000 miliardi di dollari l’anno a livello globale”.

Gli operatori della finanza sono indispensabili per realizzare questa rapida trasformazione, in quanto consentono di allocare le risorse necessarie sui progetti per la transizione climatica, in particolare quelli destinati all’innovazione tecnologica e alle infrastrutture – ha aggiunto – Inoltre, i rischi climatici e le politiche miranti a contrastarli hanno importanti ripercussioni sull’attività economica: possono determinare il successo di alcune imprese e un quadro avverso per altre. È immediato il collegamento con i rischi tradizionali degli intermediari finanziari – rischio di credito per le banche, rischi di catastrofe naturale per le assicurazioni. Il raggiungimento degli obiettivi climatici richiede dunque adeguate politiche di regolamentazione e vigilanza sui mercati e sugli intermediari”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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