(Teleborsa) – “Servono regole fiscali comuni ma devono essere realistiche adattarsi alla realtà, una realtà in cui il livello medio del debito è 102% e i paesi che rispettano la regola del 3% quest’anno saranno due e o forse tre. Questo non vuol dire mettere in discussione le soglie dei trattati anche se sappiamo tutti che non hanno un gran razionale economico e sono basate sulla media del debito dei paesi all’epoca. Sappiamo, infatti, che se partiamo dalla fine cioè dalla modifica di quelle soglie non andiamo molto lontano”. È quanto ha affermato il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni intervenuto a un seminario, organizzato da Astrid dal titolo “L’economia italiana in Europa: la sfida della convergenza”, in occasione della pubblicazione del libro di Marcello Messori, Recovery Pathways: the Difficult Italian Convergence in the Euro Area.
“Dobbiamo lavorare sulle regole – ha proseguito Gentiloni – per rendere sostenibile il percorso di rientro del debito, che è indispensabile al di là delle soglie, soprattutto per un paese come l’Italia che lo ha particolarmente alto. Per quanto noi possiamo cambiare le regole e per quanto il debito costi molto meno, e quindi non rappresenti un’emergenza rispetto ad anni fa, il fatto di dover rientrare da questi livelli credo che dovrebbe essere scontato”. Per il commissario il tema è avere “regole attuabili e che incoraggiano la crescita”.
In tale scenario – secondo Gentiloni – va evitato “il percorso della crisi precedente in cui gli investimenti pubblici netti si sono ridotti a zero. Servono regole attuabili”. Una modifica delle regole – ha evidenziato il commissario – aiuterebbe anche il compito della Bce nella sua transizione perché “anche la Bce prima o poi avrà una fase diversa”.