(Teleborsa) – Il 65% dei dirigenti bancari globali ritiene che il modello di banca che si basa sulle filiali sarà “morto” entro cinque anni. È quanto emerge dal nuovo rapporto dell’Economist Intelligence Unit di Temenos, società che fornisce software al settore bancario. Basata su un sondaggio di 305 dirigenti bancari, la ricerca evidenzia come la chiusura delle filiali a causa della pandemia, le nuove tecnologie e l’aumento della concorrenza di fintech, piattaforme e giganti della tecnologia abbiano accelerato la trasformazione digitale e innescato un cambiamento nelle priorità delle banche e nei loro modelli di business.
In particolare, il rapporto evidenzia come il 65% dei dirigenti bancari globali considera le nuove tecnologie come cloud, intelligenza artificiale e API come la tendenza che avrà il maggiore impatto sul settore nei prossimi quattro anni. Inoltre, le banche stanno concentrando i loro investimenti tecnologici su sicurezza informatica, intelligenza artificiale e cloud computing. La ricerca di Temenos rileva che l’81% degli intervistati ritiene che le banche cercheranno di differenziarsi in base all’esperienza del cliente piuttosto che ai prodotti.
La pandemia è stata anche un catalizzatore di collaborazione e sperimentazione nel settore. Il rapporto afferma che quasi la metà (47%) dei dirigenti bancari prevede che le proprie attività evolvano in ecosistemi nei prossimi due anni, in cui le banche offrono prodotti e servizi di terze parti, insieme ai propri, a clienti e altre organizzazioni finanziarie.
Il rapporto mostra anche come la pandemia abbia enfatizzato il ruolo sociale dei servizi finanziari. I risultati mostrano che i banchieri considerano la microfinanza per gli imprenditori (34%) e i conti per gli unbanked – ovvero gli adulti che non hanno conti bancari – (33%) come le opportunità di business più promettenti legate all’inclusione.