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S&P, economie emergenti EMEA crescono più velocemente del previsto

(Teleborsa) – Le economie emergenti dell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) si stanno riprendendo più rapidamente del previsto dalla crisi legata al Covid-19, secondo l’ultimo report sulla regione di S&P Global Ratings. L’agenzia di rating ha aumentato le proprie previsioni di crescita del PIL nel 2021 nei principali mercati emergenti di Polonia (+4,5%), Russia (+3,7%) e Sud Africa (+4,2%), oltre a mantenere la previsione di crescita al +6,1% per la Turchia.

La revisione al rialzo deriva principalmente da una domanda interna più forte del previsto – sottolinea S&P Global – con i consumi che si sono dimostrati più resistenti ai lockdown quest’anno rispetto al 2020, sebbene consumi e mobilità siano ancora altamente correlati. Il cammino di uscita dalla crisi non è però privo di ostacoli: i principali rischi riguardano ulteriori ondate di infezioni e una campagna di vaccinazione troppo lenta, oltre che un brusco inasprimento delle condizioni finanziarie legato alla disomogenea ripresa globale. A questo proposito viene evidenziato lo scenario in cui gli Stati Uniti corrono più del previsto, e del resto del mondo, e la Federal Reserve aumenta quindi i tassi prima del previsto.

Il rapporto evidenzia che la distribuzione dei vaccini rimane irregolare nella regione e complessivamente bassa in molti Paesi, a causa delle difficoltà logistiche legate alla fornitura dei vaccini e alla scarsa partecipazione alla vaccinazione di massa da parte della popolazione. Mentre Polonia e Turchia sono molto avanti (il 43% e il 34% della popolazione, rispettivamente, ha ricevuto almeno una dose), le vaccinazioni nell’Africa subsahariana procedono molto lentamente. In Russia, meno del 15% della popolazione si è vaccinato nonostante la grande disponibilità del vaccino Sputnik, probabilmente a causa della poca fiducia nel vaccino.

L’inflazione in diversi Paesi “ha registrato un’accelerazione più rapida del previsto e le pressioni sui prezzi sembrano generalizzate“, evidenza S&P. Ciò ha portato alla normalizzazione della politica monetaria in Russia, dove la banca centrale ha alzato i tassi al 5,5% e ha segnalato ulteriori rialzi. In Turchia, dopo l’aumento di marzo, la banca centrale ha mantenuto il tasso di riferimento al 19%. È probabile che la banca centrale polacca alzi i tassi prima di quanto previsto, probabilmente a metà del 2022. Al contrario, l’inflazione rimane all’interno della fascia obiettivo in Sudafrica, aiutata dall’apprezzamento del tasso di cambio, sebbene a maggio abbia superato il punto centrale dell’obiettivo.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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