(Teleborsa) – La Federal Reserve ha promosso tutte le 23 banche sotto esame nei suoi stress test bancari annuali, i quali hanno mostrato che i grandi istituti a stelle e strisce “continuano ad avere forti livelli di capitale e potrebbero continuare a concedere prestiti a famiglie e imprese durante una grave recessione”, sottolinea la banca centrale americana. “Nell’ultimo anno, la Federal Reserve ha eseguito tre stress test con diverse ipotetiche recessioni e tutte hanno confermato che il sistema bancario è fortemente posizionato per supportare la ripresa in corso“, ha affermato il vicepresidente per la supervisione bancaria Randal K. Quarles.
Ora, in base a quanto prevede il cosiddetto SCB framework, le banche otterranno flessibilità nel modo in cui vogliono distribuire dividendi e portare avanti riacquisti di azioni. Lo stress capital buffer (SCB) è una misura del capitale minimo che ogni banca deve avere in base alla rischiosità delle proprie operazioni.
I test della FED valutano la resilienza delle grandi banche stimando le loro perdite, entrate e livelli di capitale (i quali forniscono un cuscinetto contro le perdite) in scenari ipotetici su nove trimestri futuri. Lo scenario ipotetico di quest’anno includeva una grave recessione globale con un notevole stress nei mercati degli immobili commerciali e del debito societario. Il tasso di disoccupazione sarebbe salito di 4 punti percentuali fino a un picco del 10-3/4%. Il prodotto interno lordo sarebbe sceso del 4% dal quarto trimestre del 2020 al terzo trimestre del 2022. E i prezzi delle attività calati drasticamente, con una diminuzione del 55% dei prezzi delle azioni. In questo scenario, le 23 grandi banche avrebbero perso collettivamente più di 470 miliardi di dollari, con quasi 160 miliardi di perdite da immobili commerciali e prestiti aziendali. Tuttavia, i loro coefficienti patrimoniali sarebbero scesi al 10,6%, ancora più del doppio dei loro requisiti minimi.
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