(Teleborsa) – Per l’assegno unico familiare la domanda sarà disponibile sul sito dell’Inps “dal primo di luglio”. Lo ha detto il Presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in audizione al Senato sull’assegno temporaneo per i figli minori, spiegando che per presentare la domanda servono due dati: “il codice fiscale e l’Iban“. Le domande presentate entro il 30 settembre 2021 danno diritto al riconoscimento degli arretrati a partire dal primo luglio 2021. Chi presenta la domanda dopo il 30 settembre riceverà gli importi cui ha diritto a partire dal mese di presentazione della domanda.
L’accesso all’assegno spetta – ha spiegato il presidente dell’Inps – per ciascun figlio a carico minorenne e per ciascun figlio maggiorenne fino al compimento del ventunesimo anno di età a patto che svolga attività di studio o ricerca; l’assegno deve rivestire carattere di universalità e progressività ; l’ammontare del beneficio deve essere modulato sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee); il beneficio previsto per ciascun figlio minore deve essere maggiorato per i figli successivo al secondo; il beneficio è riconosciuto in misura ridotta per ciascun figlio maggiorenne di età inferiore a 21 anni; l’importo del beneficio deve essere maggiorato per i figli con disabilità in misura non inferiore al 30% e non superiore al 50%.
“L’obiettivo del nuovo assegno unico e universale è la graduale sostituzione o eliminazione di tutte le precedenti misure di sostegno alla genitorialità , alla natalità e ai carichi familiari: gli assegni al nucleo familiare e assegni familiari; l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori riconosciuti dai Comuni; l’assegno di natalità e il premio alla nascita. Tutte queste misure raccolgono circa 20 miliardi di euro all’anno”.
Tridico ha poi chiarito che il “nuovo assegno è compatibile con il Reddito di cittadinanza ai nuclei familiari titolati a beneficiare di entrambi gli strumenti di sostegno, l’Inps corrisponde le due prestazioni in maniera congiunta e con le medesime modalità di erogazione”.
Nell’erogare la prestazione l’Inps, tuttavia, opera “una correzione – ha spiegato – per tenere in debito conto e una sola volta quanto erogato a sostegno della povertà in funzione della presenza di figli minori“. Quanto dovuto “viene caricato direttamente sulla carta del reddito di cittadinanza”, ha aggiunto. “Il beneficio complessivo effettivamente erogato, quindi, è determinato sottraendo dall’importo spettante dell’assegno la quota di reddito di cittadinanza riferibile ai figli minori che fanno parte del nucleo familiare”, ha concluso.
“Le stime mostrano che il 5,5% delle famiglie italiane può beneficiare dell’assegno temporaneo e il 15,8% della maggiorazione degli assegni familiari. Entrambe le misure risultano molto progressive rispetto al reddito delle famiglie”. A dirlo il Presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, in audizione al Senato sull’assegno temporaneo per figli minori. “Nel quinto più povero si osservano il 10,4% delle famiglie beneficiarie dell’assegno temporaneo a fronte dell’1,3% di quello più ricco. Similmente, la maggiorazione degli assegni al nucleo familiare favorisce il 22,6% delle famiglie nel primo quinto e solo il 3,7% dell’ultimo”, ha concluso.
Nel secondo semestre del 2021, “l’importo medio dell’assegno temporaneo sarebbe pari a 962 euro, mentre quello della maggiorazione a 377″. “L’ammontare è distribuito in maniera moderatamente progressiva con gli importi medi piu’ significativi per le famiglie appartenenti al primo e al secondo quinto e una maggiore progressività dell’assegno temporaneo, disegnato sulla base dell’Isee. Per le famiglie beneficiarie del quinto più povero, l’assegno temporaneo fornisce un contributo significativo, pari al 6,9% del reddito familiare. L’86,6% della spesa per l’assegno temporaneo e l’81,5% di quella per la maggiorazione sono destinati alle famiglie con redditi bassi o medi appartenenti ai primi tre quinti della distribuzione del reddito”, ha concluso.