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BCE, Lagarde: ancora spazi di manovra se necessario

(Teleborsa) – Alla BCE “ci attendiamo che l’attività economica si rafforzi nettamente” nell’area euro “nella seconda metà del 2021, sostenuta da un solido rimbalzo delle spese per consumi e da solidi investimenti delle imprese”. Lo ha affermato la Presidente della Bce, Christine Lagarde nel corso di un’audizione al Parlamento UE sottolineando che “con la ripresa che guadagna slancio, dobbiamo restare vigilanti e assicurare che il sostegno di policy continui a garantire una copertura dalla pandemia fino a che la ripresa sarà ben avviata”. “Bisogna evitare un ritiro prematuro“, ha ribadito.

La politica monetaria della BCE “non è al livello minimo possibili” (lower bound), invece “abbiamo ancora spazi di manovra se servisse, se dovesse risultare necessario intervenire”.

“L’inflazione nell’area euro – ha proseguito – è destinata ad aumentare ancora in autunno, prevalentemente a causa del venie meno degli sconti IVA in Germania, poi secondo la Bce tornerà a moderarsi ad inizio anno, con il venir meno di alcuni fattori temporanei. Nell’area euro possono verificarsi alcune ricadute di alcuni beni e servizi dell’accelerazione inflazionistica negli Usa, “ma complessivamente – ha detto Lagarde – gli effetti sull’indice armonizzato dei prezzi nell’area euro sono previsti modesti”.

“I tassi di interesse sui titoli di Stato sono aumentati ulteriormente dallo scorso marzo. E sebbene in parte riflettano prospettive economiche migliorate, un aumento sostenuto dei tassi di mercato potrebbe tradursi in un inasprimento delle condizioni di finanziamento che sono rilevanti per l’economia. Questo inasprimento – ha avvertito la Presidente – sarebbe prematura e metterebbe a rischio le prospettive di ripresa e le prospettive di inflazione”.

Alla Bce “staremo molto attenti alle trattative salariali, che possono causare serie preoccupazioni” in un quadro di rialzi inflazionistici “ma al momento non vediamo qui sviluppi che possano portare ad una inflazione di fondo più forte”. Frasi che, secondo alcuni, rimandano a quando al timone della Bce c’era il francese Jean-Claude Trichet, prima di Mario Draghi, solito lanciare moniti sui rischi inflazionistici derivanti dai negoziati salariali.

Più controciclicità”: questa la principale caratteristica che secondo Lagarde, bisognerebbe conferire al Patto di stabilità e di crescita con il processo di revisione che la Commissione europea intende avviare. “Il Patto ha chiaramente avuto la flessibilità sufficiente a assicurare il necessario stimolo di bilancio in questa crisi. Ma ci sono motivi per rivedere e aggiornare il Patto, perchè dall’inizio dell’Unione economica e monetaria il contesto è cambiato notevolmente”, ha detto durante l’audizione. E se si guarda a cosa non ha funzionato in passato e cosa bisognerebbe cambiare, “serve più controciclicalità”, cioè maggiore capacità di intervenire contro la tendenza dell’economia: sostenendo la ripresa, quindi, quando langue, e perseguendo il prudente risanamento dei conti quando l’economia e’ florida. “perchè troppo spesso politiche economiche sono procicliche e questo – ha detto – lascia la Banca centrale come l’unico giocatore in campo”.

Quanto al processo di revisione alla strategia, appena discusso dal Consiglio direttivo “non siamo ancora allo stadio di una decisione formale”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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