(Teleborsa) – I consumi di bevande in Italia nel 2020 sono complessivamente calati dell‘8,4% (-8,4% per le bevande analcoliche e -8,3% per quelle alcoliche), con ripercussioni importanti su un settore che conta 3.300 aziende. Sono i dati di una ricerca commissionata da Assobibe a Nomisma e presentati oggi durante l’assemblea annuale di Assobibe. Numeri che si spiegano in parte con la contrazione dei consumi “fuori casa” che lo scorso anno hanno fatto segnare un -35% rispetto all’anno precedente: il settore Ho.Re.Ca ha perso 34,4 miliardi di euro, e il saldo tra imprese nate e cessate è stato di -13.060. A rendere il quadro ancora più complesso hanno contribuito la contrazione dei flussi turistici in Italia, che l’anno passato hanno fatto segnare un -52%, soprattutto alla voce turismo straniero (-70%) e il diffondersi di modalità di studio e lavoro da remoto: nel 2020 la crescita potenziale di italiani coinvolti in percorsi di studio e formazione a distanza è di oltre +11 milioni, mentre sono 7 milioni i lavoratori in smart working durante il lockdown, con ripercussioni evidenti sui consumi presso pubblici esercizi e ristoranti, che hanno perso mediamente -250 milioni di euro al mese.
“Nonostante gli effetti della pandemia, le imprese hanno continuato ad investire sul futuro, in innovazione di prodotto e di processo, rimboccandosi le maniche e collaborando con la filiera, dal campo al consumatore – ha detto Giangiacomo Pierini, presidente Assobibe – Ci sono stati ostacoli nuovi, alcuni imprevisti, ma questo è un settore che vuole e può rialzarsi, a patto di essere messo nelle condizioni di poterlo fare. Le aziende che oggi abbiamo riunito condividono criticità e obiettivi, e vogliono solo avere modo di lavorare al rilancio del mercato senza nuove tasse sul comparto alimentare. Il Governo sostenga, non penalizzi, i consumi”.
“Ci aspettiamo molto dai prossimi mesi, complici la stagione estiva e gli effetti della campagna vaccinale che porteranno a un ritorno, seppur graduale e cauto, alla normalità”, ha concluso Pierini. “Sono ancora troppe le variabili sul futuro, in uno scenario macroeconomico incerto e sul quale incombe il rischio di un calo della propensione alla spesa nel caso si andasse verso un aumento della fiscalità e della tassazione. Ad oggi, grazie al fondamentale supporto della filiera e dei sindacati, siamo riusciti a scongiurare un pericolo che costerà alle imprese 320 milioni all’anno, secondo le stime MEF Le aziende che costituiscono il comparto del beverage hanno bisogno di misure che espandano il mercato, non di nuove tasse che le penalizzino. Chiediamo – ha detto il presidente di Assobibe – alla politica certezze, di metterci in condizione di poter immaginare e progettare un futuro. Vogliamo lavorare a strategie condivise per la ripartenza, se ci vengono tolte le risorse per poterlo fare ci viene tolto l’ossigeno”.
“Dopo i momenti difficili che l’Italia e la nostra economia hanno vissuto, voglio condividere con voi il desiderio di ripartenza che sento, forte, in tutto il paese e che si riflette sull’intera filiera agroalimentare ed in particolare su quella legata ai consumi fuori casa. La progressiva riapertura dell’Ho.Re.Ca ci fa, infatti, ben sperare sulla ripresa e ci infonde fiducia. I dati macroeconomici a disposizione in ambito italiano e continentale sembrano confermare l’avvio di un periodo di crescita per l’economia italiana ed europea”. Lo si legge in un messaggio inviato dal ministro per le Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, in occasione dell’evento di Assobibe. “Tra Covid e ripartenza, le aspettative per rilanciare il mercato interno”. Il Ministro ha spiegato di essere convinto, “alla luce del periodo emergenziale appena trascorso, della necessità che il Governo continui ad assicurare il giusto sostegno ad un settore cosi’ duramente colpito dalla crisi pandemica, per consentirne il rilancio, puntando su qualità, ricerca e innovazione”.