(Teleborsa) – Restano tutti sul tavolo i nodi da sciogliere tra Unione europea e Regno Unito in merito all’attuazione del protocollo relativo all’Irlanda del Nord allegato all’accordo post Brexit. Nel corso dell’incontro odierno fra la delegazione di Bruxelles capeggiata dal vicepresidente della Commissione Maros Sefcovic e quella del governo di Boris Johnson guidata dal ministro David Frost, infatti, non è stato trovato ancora un punto di incontro.
L’Ue ha ribadito il suo fermo impegno nei confronti dell’accordo del Venerdì Santo sottolineando che l’intesa tra Unione europea e Gran Bretagna sul Protocollo era stata concordata con il governo britannico dopo molti mesi di trattative. “Per questo, il Protocollo deve essere implementato”, ha dichiarato Sefcovic al termine dell’incontro, richiamando Londra ai suoi obblighi di controllo. Il vicepresidente della Commissione Ue ha ribadito la vicinanza al governo irlandese. “Abbiamo sempre mostrato solidarietà all’Irlanda e continueremo a stare dalla parte dell’Irlanda, che è lo Stato membro più colpito dalla Brexit. Questa è una questione tra l’Ue e il Regno Unito, non tra l’Ue e l’Irlanda”, ha precisato.
Da parte britannica, il ministro David Frost ha dichiarato che la discussione è stata “franca e onesta”, ma che non sono stati risolti i nodi sui controlli delle merci al confine interno fra Ulster e resto del Regno che l’Ue pretende siano rispettati in base alle intese raggiunte per preservare l’integrità del mercato unico europeo garantendo al contempo il mantenimento della frontiera aperta fra Belfast e Dublino come previsto fin dalla storica pace del Venerdì Santo 1998. Il ministro di Boris Johnson da un lato ha definito l’approccio europeo “estremamente purista”, dall’altro ha assicurato che il suo governo intende continuare a trattare alla ricerca di soluzioni pratiche condivise, pur senza escludere a priori in caso di fallimento definitivo dei negoziati il ricorso all’articolo 16, ossia alla clausola di salvaguardia da un’applicazione non in buona fede dell’accordo.
Nel frattempo è arrivato l’invito agli alleati a trattare da parte del presidente americano Joe Biden, in vista del G7 dei prossimi giorni a presidenza britannica. Attraverso il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan si è detto ” profondamente preoccupato” sui rischi di tensioni in Irlanda del Nord, ritenendo fondamentale che non venga “messo in pericolo” l’accordo di pace del Venerdì Santo.