(Teleborsa) – Importazioni ed esportazioni cinesi crescono meno delle attese a maggio, anche se le prime raggiungono la crescita più elevata degli ultimi dieci anni, anche a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime. L’export, secondo gli esperti, è invece stato impattato dalla recrudescenza di casi di Covid-19 in diverse città, che hanno avuto un impatto sull’attività di porti cruciali per il commercio del Paese.
Le esportazioni sono aumentate del 27,9%, dopo il +32,3% registrato ad aprile e rispetto al +32,1% atteso dagli analisti, mentre le importazioni sono aumentate del 51,1% (dato più alto dal gennaio 2011), dopo il +43,1% precedente e rispetto al +51,5% atteso. I dati sono stati rilasciati dalla General Administration of Customs, ovvero l’agenzia delle dogane cinesi.
“L’export ha sorpreso un po’ al ribasso, forse a causa dei casi di Covid-19 nella provincia del Guangdong che hanno rallentato il lavoro nei porti di Shenzhen e Guangzhou“, ha commentato Zhiwei Zhang, capo economista di Pinpoint Asset Management, aggiungendo che probabilmente il giro d’affari nei porti del Guangdong rimarrà più contenuto del solito anche a giugno.
A maggio si è quindi registrato un surplus commerciale di 45,53 miliardi di dollari, in frenata sia sul consensus degli analisti di 50,5 miliardi, ma superiore ai 42,86 miliardi di dollari del mese precedente.