(Teleborsa) – “Oggi, il cambiamento climatico non è qualcosa che consideriamo direttamente nella definizione della politica monetaria“. Lo ha detto Jerome Powell, governatore della Federal Reserve statunitense, intervenendo alla Green Swan Conference, organizzata dalla Bank of International Settlements. Powell ha aggiunto che la FED sta esplorando “abbastanza attivamente quali sono le implicazioni climatiche per le nostre responsabilità di vigilanza, regolamentazione e stabilità finanziaria”.
Il numero uno della FED ha quindi puntualizzato che il ruolo dell’istituzione in materia è limitato alla supervisione delle banche e del resto del sistema finanziario, e non alla definizione delle politiche pubbliche. “Non ci sono dubbi che il climate change comporti profonde sfide per l’economia globale e per il sistema finanziario. Servirà una risposta globale sostenuta nel corso di decenni e toccherà in primo luogo alle autorità politiche tracciare il percorso”, ha sottolineato.
“Alla FED consideriamo il nostro ruolo importante, strettamente legato al nostro mandato esistente – ha aggiunto – Il nostro mandato non è cambiato. Non ci è stato assegnato un ruolo nell’impostazione della politica generale. Non abbiamo un mandato secondario per sostenere le politiche economiche del governo”. Powell ha però anche affermato che “consideriamo il rischio finanziario legato al clima” come rientrante nel “nostro mandato esistente per la supervisione bancaria e la stabilità finanziaria”.
La posizione di Powell è diversa da quella della presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde. “Il nostro pianeta sta bruciando e noi banchieri centrali potremmo guardare al nostro mandato e fingere che spetti agli altri agire e che dovremmo semplicemente essere seguaci. Non credo”, ha detto nel corso dello stesso evento, suggerendo anche che la BCE potrebbe prendere in considerazione il cambiamento climatico nei suoi acquisti di obbligazioni societarie.