(Teleborsa) – “La nostra prima priorità è, naturalmente, sconfiggere la pandemia. Questo significa farlo ovunque e non soltanto nei Paesi sviluppati. Garantire che i paesi più poveri abbiano accesso a vaccini efficaci è un imperativo morale. Ma c’è anche una ragione pratica e, se vogliamo, egoistica. Finché la pandemia infuria, il virus può subire mutazioni pericolose che possono minare anche la campagna di vaccinazione di maggior successo”. È quanto ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi al Global Solution Summit 2021.
Sulla stessa linea la cancelliera tedesca Angela Merkel che, in un dialogo con Draghi, nella seconda giornata del Global Solution Summit, su vaccini e multilateralismo ha espresso posizioni condivise. “Le lezioni che abbiamo imparato in questa crisi cambieranno la nostra visione della globalizzazione – ha sottolineato Merkel –. Ad esempio è inevitabile che la nostra sovranità giocherà un ruolo più importante ma d’altra parte siamo consapevoli che non possiamo fare tutto da soli, perché questo sarebbe un passo indietro. Credo che l’Ue sia diventato uno spazio in cui si producono vaccini non per vaccinare solo gli europei ma per esportare i vaccini agli altri”.
“La pandemia ha mostrato alcuni limiti della globalizzazione. Ci sono tanti problemi tra gli Stati ma – questa la risposta di Draghi – tutto ciò non prova la debolezza del multilateralismo, al contrario, dimostra che ne abbiamo sempre più bisogno. Siamo convinti che multilateralismo darà le risposte giuste. Sono d’accordo con Merkel: la Ue è il nuovo spazio della sovranità sui vaccini e spero su tanti altri campi, dalla difesa ai rapporti internazionali. Il multilateralismo sta ritornando. La crisi sanitaria ci ha insegnato che è impossibile affrontare i problemi globali con soluzioni interne. Lo stesso vale per le altre sfide determinanti dei nostri tempi: il cambiamento climatico e le disuguaglianze globali. Come quest’anno alla Presidenza del G20, l’Italia è determinata a guidare il cambiamento di paradigma. Il mondo ha bisogno del mondo intero, non di un insieme di singoli stati”.
Al centro dell’intervento del premier anche la lotta al cambiamento climatico. “La battaglia contro il virus non può distoglierci dalla lotta al cambiamento climatico – ha affermato Draghi –. Abbiamo due obiettivi. Il primo è impegnarsi a raggiungere obiettivi di riduzione delle emissioni sufficientemente ambiziosi, limitare il surriscaldamento globale non oltre 1,5 gradi e da raggiungere le emissioni nette pari a zero entro il 2050. Il secondo è mitigare i potenziali danni. Dobbiamo rafforzare le misure di contenimento, accelerando l’eliminazione graduale del carbone. E garantire un maggiore afflusso di capitali pubblici e privati verso iniziative legate al clima”.