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Moody's, riaperture daranno spinta a crescita di breve periodo

(Teleborsa) – L’agenzia di rating Moody’s saluta con un certo ottimismo le riaperture delle attività scattate questa mattina in Italia, grazie al passaggio di gran parte delle regioni in zona gialla, salvo qualche caso isolato.

Le riaperture delle attività in vigore unite alle nuove disposizioni per la mobilità fra Regioni – sottolinea l’agenzia – hanno il potenziale di “sostenere a breve termine” la crescita dell’economia, ancor prima degli effetti che saranno prodotti dal Recovery Plan, che oggi il Premier Mario Draghi introdurrà in Parlamento.

Moody’s nota però che le riaperture “non sono prive di rischi” e “qualora dovessero innescare un’ulteriore riaffiorare dei casi, la stagione turistica estiva sarebbe in grave pericolo“. L’agenzia riconosce però che “la situazione sanitaria dell’Italia sta diventando più resiliente man mano che la campagna di vaccinazione prende slancio” (il 19% della popolazione italiana ha ricevuto la prima dose e l’8% due dosi).

Questa mattina l’Italia si è svegliata di nuovo libera: dai bar ai ristoranti le saracinesche si sono alzate di nuovo. A Roma si stima che abbiano riaperto 9 bar e ristoranti su 10, che da oggi potranno restare aperti anche a cena, esclusivamente all’aperto. Stesse regole per le altre grandi città in zona gialla, compresa Milano, che da molto tempo non si trovava in zona gialla.

Il rischio, piuttosto concreto, è che l’allentamento delle misure si trasformi in un pericoloso “liberi tutti” che finirebbe per compromettere quanto fatto finora. Il Viminale ha quindi messo a punto un piano per evitare che i contagi possano schizzare nel giro di poche settimane, riportando tutto il paese in zona rossa o arancione. Uniche rigidità rimaste in piedi il coprifuoco, che continua a dividere la maggioranza ed il caffè al banco, ancora vietato.

Moody’s fa cenno anche allo scostamento in bilancio di 40 miliardi, che servirà a dare “sovvenzioni e sgravi fiscali e misure per rafforzare la liquidità e il capitale delle imprese italiane”, ed all’aumento di 6 miliardi di euro all’anno del disavanzo per il periodo 2022-33, che servirà “per finanziare gli investimenti pubblici”. Ne deriverà un aumento del disavanzo ad oltre il 12% del PIL e del debito al 160%.

Questo scostamento si unirà al Recovery Plan che – ricorda l’agenzia – metterà a disposizione dell’Italia quasi 300 miliardi di euro, pari al 20% del PIL pre-pandemico. “Ci aspettiamo che molte di queste spese siano concentrate nei primi due anni del programma”, afferma l’agenzia ricordando anche l’importanza delle riforme.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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