(Teleborsa) – Una ripresa che tarda, un’inflazione lontana dal target di lungo periodo, salvo impennate del tutto temporanee, ed un mercato del lavoro che non si riprenderà fino al 2023. E’ la fotografia scattata dall’ultimo rapporto della BCE sulla congiuntura, il Survey of Professional Forecasters, basato sulle previsioni di esperti del settore privato, banche, gruppi finanziari e centri studi.
Dal rapporto emerge che le previsioni d’inflazione – rispettivamente all’1,6% nel 2021, all’1,3% nel 2022 ed all’1,5% nel 2023 – sono state riviste al rialzo di 0,7 punti percentuali quest’anno e risultano invariate per i due successivi. Alla base della review vi sarebbero infatti fattori temporanei, mentre le aspettative di inflazione a più lungo termine vengono confermate all’1,7%.
Per quanto riguarda la crescita del PIL, il sondaggio evidenzia una revisione al ribasso per il 2021 ed un miglioramento per il 2022, che implica un ritorno del PIL ai livelli pre-Covid l’anno prossimo e del 2,6% inferiore al livello che era previsot per il 2022 prima dello scoppio della pandemia. Ne consegue che l’economia dovrebbe crescere del 4,2% quest’anno, del4,1% il prossimo e dell’1,9% nel 2023. Le aspettative medie a più lungo termine sono ferme all’1,4%.
Il tasso di disoccupazione è stato rivisto al ribasso per il periodo 2021-2023 (8,5% quest’anno, 8,1% nel 2022 e 7,7% nel 2023), mentre le aspettative a lungo termine al 2025 sono ferme al 7,4%, il che implica una traiettoria discendente meno pronunciata di quanto ci si attendesse prima.