(Teleborsa) – “Il rafforzamento delle politiche attive è uno dei temi fondamentali dell’azione che intendo portare avanti nei prossimi mesi“. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in audizione al Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero. “Ho già avviato la necessaria interlocuzione con gli assessori regionali competenti – ha detto – e abbiamo condiviso un percorso. Dobbiamo partire da una analisi delle cose che non hanno funzionato e far fruttare gli investimenti che sono stati programmati negli anni scorsi”.
“Bisogna pertanto avere indirizzi chiari e condivisi a livello centrale, nell’ottica dei livelli essenziali delle prestazioni, e sostenere i territori perchè sentano proprie le politiche che si devono attuare, facendolo al meglio”, ha aggiunto.
“E’ oggetto di valutazione proprio in queste ore una norma che consenta ai datori di lavoro, che anteriormente al primo aprile abbiano già usufruito interamente delle 12 settimane di trattamenti di integrazione salariale previste dalla Legge di Bilancio, di utilizzare i nuovi trattamenti in continuità con quelli precedenti”.
Durante il suo intervento, Orlando ha precisato che ritiene “necessario” l’incremento delle risorse destinate al funzionamento e al potenziamento dei centri dell’impiego (CPI), che “non va comunque disgiunto da interventi di riforma complessiva delle politiche attive”. Durante l’audizione il Ministro ha ricordato che “in un recente mio incontro con i rappresentanti delle Regioni per coordinare e programmare le azioni utili al rafforzamento delle politiche attive, è stato da tutti condiviso che la difficile situazione occupazionale e sociale impone il rafforzamento delle strutture pubbliche dei centri per l’impiego, quali punti di riferimento territoriali fondamentali. L’obiettivo comune è quindi quello di superare eventuali ritardi e criticità, procedendo rapidamente con l’assunzione delle nuove operatrici e dei nuovi operatori e completando il rafforzamento infrastrutturale e tecnologico. Per questo motivo ho avviato un confronto bilaterale con le singole Regioni, a partire da quelle che hanno accumulato ritardi piu’ consistenti nel piano di potenziamento”.
Il Ministro del Lavoro ha anche proposto l’inserimento nel Dl sostegni bis di “una norma sull’Industry Academy. Introduciamo così un intervento innovativo di politica attiva basato sul partenariato pubblico-privato per mettere in connessione, con continuità ed efficacia, il sistema produttivo e la forza lavoro disponibile, attraverso lo sviluppo di servizi dedicati e la creazione di nuove opportunità di formazione”. Questo intervento, ha detto “sarà opportunamente calibrato, da una parte, per favorire i percorsi formativi delle giovani generazioni, creando figure professionali richieste dalle imprese e, dall’altra, per aumentare la stessa competitività delle imprese, sostenendo i processi di cambiamento relativi ai processi produttivi, ai modelli organizzativi e alle tecnologie”. Questi nuovi percorsi di formazione “devono essere rivolti prioritariamente a quella ampia fascia di giovani, di età compresa tra i 15 e i 29 anni, che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi d formazione – ha proseguito – l’Italia è il Paese in Europa con il più alto numero di giovani in questa condizioni: sono circa 2 milioni, ovvero il 23% del totale dei giovani della stessa età ai quali è urgente dare risposte e fornire opportunità sul fronte dell’istruzione, del lavoro, dell’innovazione e delle chances di raggiungere l’indipendenza economica e familiare”.
L’inserimento dei giovani, così come delle donne, nel mercato del lavoro in posizione di forza “non può più essere inteso come misura meramente agevolativa o residuale – ha aggiunto – ma e’ presupposto essenziale per il recupero del divario di produttività e competitività che ha contraddistinto l’ultimo decennio della nostra storia. Non si tratta solo di creare più opportunità di lavoro, ma di creare un lavoro che sia buono e stabile, cioè, un lavoro di qualità. Giovani e donne devono essere la leva della nostra ripartenza e del nostro sviluppo futuro, orientato all’innovazione e alla sostenibilità”.