(Teleborsa) – Il Tribunale di Milano ha deciso che dovrà risarcire 1,7 milioni di euro a per il mancato rispetto dell’accordo relativo all’acquisizione di Premium siglato nel 2016. Contestualmente ha però respinto le altre due richieste di risarcimento del Biscione e Fininvest contro il gruppo francese, relative alla concorrenza sleale e alla violazione dei patti parasociali.
La decisione, depositata oggi, del collegio composto dal presidente Angelo Mambriani e dai giudici Daniela Marconi e Amina Simonetti “dichiara l’avvenuta risoluzione del contratto sospensivamente condizionato, stipulato dalle parti l’8 aprile 2016” e “accerta l’inadempimento di Vivendi agli obblighi preliminari e prodromici all’avveramento della condizione previsti dalla clausola 2.2. lett. b) e c) dell’accordo e la condanna al risarcimento del danno a favore di Mediaset, mediante pagamento della somma di 1.202.419,28 euro e a favore di RTI mediante pagamento della somma di 514.167,07 euro, oltre interessi di mora nella misura legale sulla somma anno per anno rivalutata dall’8 giugno 2018, sino al saldo”, si legge nella decisione.
Il Tribunale di Milano, con riferimento all’acquisto di Premium, “ha ritenuto che l’operazione di acquisto, da parte di Vivendi, di azioni Mediaset a partire dal dicembre 2016 per un quantitativo complessivamente di poco inferiore al 30% del capitale non sia avvenuto in violazione delle previsioni del contratto stipulato l’8 aprile 2016 e risoltosi il 30 settembre 2016″.
Il Tribunale, inoltre, ha respinto tutte le altre domande proposte da Mediaset e da RTI anche quale incorporante Mediaset Premium nei confronti Vivendi, ha respinto le domande riconvenzionali proposte Vivendi nei confronti di Mediaset e RTI e ha dichiarato compensate fra le parti nella misura di un terzo le spese processuali che liquida, per l’intero, in 60 mila euro per compenso di avvocato oltre al 15% per spese generali e oneri di legge e pone per i restanti due terzi a carico di Vivendi.