(Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di ha approvato il bilancio 2020, ha espresso parere positivo in merito alla relazione sulla remunerazione per il 2020 e ha approvato la proposta di distribuire un dividendo in denaro di 0,867 euro per ciascuna azione ordinaria in circolazione, pari a un dividendo complessivo di circa 160 milioni di euro.
L’assemblea ha inoltre rieletto tutti i membri del consiglio di amministrazione di Ferrari che si sono candidati per la rielezione. John Elkann è stato rieletto amministratore esecutivo di Ferrari. Piero Ferrari, Delphine Arnault, Francesca Bellettini, Eduardo H. Cue, Sergio Duca, John Galantic, Maria Patrizia Grieco e Adam Keswick sono stati rieletti amministratori non esecutivi di Ferrari.
“I risultati del 2020 sono stati conseguiti grazie a una performance molto forte nel quarto trimestre“, ha sottolineato il presidente Elkann in apertura di assemblea, sottolineando che l’anno scorso Ferrari ha consegnato 9.119 vetture (circa il 10% in meno rispetto al 2019) e che “nonostante tutte le difficoltà, sono stati presentati con grande successo 3 nuovi modelli in modalità digitale”.
Elkann ha evidenziato i buoni progressi verso una short list di candidati forti per il ruolo di CEO, ricordato le rinnovate ambizioni della società nel motorsport (ci sarà il ritorno a Le Mans nel 2023), annunciato che saranno presentati tre nuovi modelli nei prossimi mesi e rilanciato sull’arrivo sul mercato della prima Ferrari completamente elettrica nel 2025. “Continuiamo a mettere in atto la nostra strategia di elettrificazione in modo estremamente rigoroso”, ha detto il presidente.
L’assemblea ha rinnovato per un periodo di diciotto mesi dalla data dell’odierna assemblea le deleghe al CdA a emettere azioni ordinarie e speciali, attribuire diritti a sottoscrivere azioni ordinarie e speciali ed a limitare o escludere i diritti di prelazione per le azioni ordinarie, nel rispetto di determinati massimali. Rinnovato anche, per lo stesso periodo, l’esistente autorizzazione ad acquistare azioni ordinarie della società fino ad un massimo del 10% delle azioni ordinarie emesse.