(Teleborsa) – Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha detto che in merito alla trattativa con la Commissione europea su il Governo non accetterà l’accordo su Alitalia se “non si arriverà a un compromesso ragionevole in termini di prospettive industriali e di sostenibilità”. “Ci muoviamo entro in confini molto stretti e il tempo gioca contro di noi – ha spiegato durante il question time alla Camera – perché a brevissimo ci sarà la cosiddetta sentenza sui prestiti ponte e il giudizio sugli aiuti di Stato intervenuti purtroppo in epoca in cui questo non era consentito”.
“Ci troviamo con un mandato che il Parlamento ha dato al governo di creare una nuova struttura con capitale sociale pubblico che però deve passare al vaglio della Commissione. Di qui una negoziazione in corso che ha avuto momenti accesi in quanto noi cerchiamo nel modo più diretto possibile di difendere gli interessi nazionali e della nuova compagnia“, ha aggiunto.
“L’amministrazione straordinaria (di Alitalia) vive in questo momento un problema grave di liquidità perché purtroppo i fondi del prestito ponte sono esauriti. Non c’è operatività, ma i costi fissi derivanti dagli stipendi continuano a correre”, ha detto il ministro che poi ha lanciato un messaggio a Bruxelles: “la norma che consente allo Stato di ristorare le compagnie aeree previo passaggio della Commissione europea deve essere interpretata in modo flessibile perché chi lavora deve ha diritto alla retribuzione. Questo deve capirlo anche la Commissione europea”.
Sul tema è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e della mobilita’ sostenibile Enrico Giovannini. Il decollo di Ita, ha dichiarato nel corso della registrazione di Restart, in onda questa sera su Rai2, “è oggetto delle nostre discussione anche di queste ore con la Commissione europea. Il Governo è impegnato notte e giorno per tentare di chiudere la trattativa anche perché il fattore tempo é cruciale”. “In vista della ripresa dei traffici, abbiamo bisogno di una compagnia capace di sfruttare questo vento favorevole”, ha spiegato, sottolineando l’importanza di “partire col piede giusto con un piano industriale per crescere, non per mantenere i livelli di partenza”.
Quanto alla possibilità di lanciare la newco anche senza l’ok di Bruxelles, ha frenato: “sarebbe una scelta di ultima spiaggia. Come ha detto oggi il ministro Giorgetti nell’incontro con i sindacati, noi analizziamo il piano A e il piano B, ma crediamo che sia possibile arrivare a questo accordo in tempi brevi”. Commentando il divieto chiesto da Bruxelles per Ita di non utilizzare il marchio Alitalia per almeno due anni Giovannini ha ricordato che oltre al brand ci sono i codici, in tutti i sistemi di prenotazione di mondo: “quindi, non è solo un fatto di nome o di affetto, ma ci sono dei costi per trasformare. Il Governo considera il brand come un elemento importante della trattativa”.