(Teleborsa) – L’attuale politica monetaria resta appropriata anche perché l’economia americana resta ben lontana dai target di lungo termine. Lo afferma la Federal Reserve nei verbali della riunione del 16 e 17 marzo da cui emerge che la maggior parte dei membri della banca centrale ritiene “bilanciati i rischi di inflazione”. Tuttavia alcuni funzionari Fed hanno sollevato, nel corso della riunione, timori sui rischi alla stabilità finanziaria legati alla politica monetaria espansiva e alle condizioni finanziarie accomodanti. Ma la crisi sanitaria continua a porre considerevoli rischi e per il board “ci vorrà del tempo prima di avere sostanziali progressi” verso gli obiettivi prefissati.
Quanto al mercato del lavoro, il FOMC sottolinea nelle minute che “le condizioni sono migliorate nei mesi di gennaio e di febbraio”, ma l’occupazione “è rimasta ben al di sotto dei livelli di inizio 2020”.
Nei verbali del braccio di politica monetaria della Federal Reserve non sembra vi siano tracce di sferzate restrittive dietro l’angolo. Viene ribadito, infatti, che gli acquisti mensili di asset (QE) per un valore di 120 miliardi di dollari “hanno fornito un supporto sostanziale all’economia”. I banchieri centrali hanno indicato che è improbabile che il ritmo di forti acquisti di titoli anticrisi subisca modifiche a breve termine, poiché vogliono vedere molti più progressi sulla ripresa economica prima di valutare cambiamenti alla linea ultra accomodante.
La maggioranza dei membri del FOMC vede ancora rischi significativi per l’outlook dalla pandemia di coronavirus. “Tuttavia, data la resilienza dell’economia di fronte alla precedente ondata di nuovi casi di Covid-19, ricoveri e decessi e l’entità del sostegno fiscale attuato, i rischi al ribasso per le prospettive economiche sono stati visti come minori rispetto alla precedente proiezione”, sottolinea la Fed.