(Teleborsa) – Non giungono buone notizie per i circa 1.600 lavoratori di Almaviva, la società di informatica e call center della famiglia Tripi in crisi da tempo, che rischiano di perdere il lavoro. Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato 8 ore di sciopero per la prossima settimana dopo la rottura della trattativa con l’azienda sul rispetto degli accordi sottoscritti.
“Dopo una lunga discussione – dicono i sindacati – Almaviva rompe il tavolo di trattativa. Al centro dello scontro la volontà dell’azienda di dismettere gli accordi sottoscritti per procedere con l’applicazione di scelte unilaterali, il disconoscimento delle relazioni sindacali e degli sforzi delle lavoratrici e dei lavoratori”.
La protesta riguarderà anche le reperibilità e gli straordinari. La società della famiglia Tripi “vuole infatti ridurre la contrattazione collettiva, aumentare l’orario di lavoro e diminuire il salario contrattato, abolendo la parte fissa del Pdr (a giugno) e assorbendo i tre quarti degli aumenti contrattuali stabiliti dal contratto – aggiungono – inoltre, sullo smart working, che oggi coinvolge più del 90% dei dipendenti, Almaviva ha dichiarato di voler abbassare considerevolmente il buono pasto e non fa concessioni sulle dotazioni tecnologiche e strumentali necessarie, a dispetto delle lavoratrici e dei lavoratori che con questa modalità hanno garantito e garantiscono il raggiungimento degli attuali risultati in questo periodo di pandemia”.