(Teleborsa) – Il Dipartimento del Tesoro USA assieme al FMI sta studiando la possibilità di fornire aiuti in valuta sino ad un massimo di 650 miliardi di dollari ai Paesi più duramente colpiti dalla pandemia di Covid-19. Lo fa sapere il Dipartimento del Tesoro americano, ricordando che la pandemia COVID-19 ha avuto un impatto eccezionale sull’economia globale, che si è contratta del 3,5% nel 2020, ed ha messo a dura prova la liquidità finanziaria.
In questo quadro l‘FMI prevede una netta divergenza nelle prospettive di crescita delle economie avanzate e dei paesi a basso reddito e in via di sviluppo e stima che 150 economie avranno nel 2021 redditi pro capite inferiori ai livelli pre pandemia.
Gli aiuti saranno forniti alle economie più svantaggiate attraverso l’allocazione dei Diritti Speciali di Prelievo (DSP) dell’FMI, vale a dire attività di riserva che i paesi possono utilizzare per integrare le proprie attività in valuta estera, come oro e dollari Usa.
Tale misura – si sottolinea – aiuterebbe a creare riserve di capitale, regolare aggiustamenti e mitigare i rischi di stagnazione economica nella crescita globale. Potrebbe poi aumentare la liquidità dei paesi a basso reddito e in via di sviluppo per facilitare i loro sforzi nelle politiche per la salute (compresi i vaccini).
“Contenere la pandemia in tutto il mondo è fondamentale per una robusta ripresa economica”, sottolinea il Tesoro USA, ricordando che “una forte ripresa globale aumenterebbe anche la domanda per le esportazioni USA di beni e servizi, per la creazione di posti di lavoro e per sostenere le imprese”.
“Un’allocazione di DSP non è una soluzione universale. – si sottolinea – Fa parte di un pacchetto di più ampi sforzi internazionali per sostenere la ripresa globale”