(Teleborsa) – Oggi pomeriggio all’incontro tra governo e Regioni sul piano vaccinale parteciperà anche il presidente del Consiglio Mario Draghi. Al fianco del capo del governo ci saranno la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo e il capo della protezione civile Fabrizio Curcio.
“È giusto che il governo, a fronte di una curva pandemica che pur in maniera timida sta cominciando a scendere preveda dopo Pasqua che fino alla prima media si possa tornare a scuola. Come peraltro faceva il governo Conte quando nelle zone rosse solo dalla seconda media in su si chiudeva”, è la posizione espressa dal presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ospite a Mezz’ora in più su Rai3. “Per quanto mi riguarda – ha aggiunto – mi attengo a quel che ha deciso il Governo e in Emilia-Romagna dopo Pasqua riapriremo fino alla prima media“.
In merito al tema vaccini, il presidente dell’Emilia-Romagna ha ricordato che “nessuna regione italiana può acquistare vaccini senza l’autorizzazione di Ema o Aifa”. Se poi cambieranno le regole, ha sottolineato, “ognuno di noi può darsi da fare”. Bonaccini si è detto favorevole all’introduzione di una norma per destinare ad altra mansione gli operatori sanitari che rifiutano di vaccinarsi, dicendosi “fiducioso” sulla possibilità che venga disposta a breve. “È scandaloso che chi deve tutelare oltre alla propria vita quella degli altri rimanga al proprio posto se non si vuole vaccinare”, ha detto.
“Nessuno vuole riaprire il Paese a dispetto dei numeri. E tutti ci rendiamo conto che la situazione ancora oggi non è facile. Ma questo non può e non deve impedire di guardare al futuro: invece di dire ‘chiudiamo tutto e poi vediamo’ potremmo stabilire una serie di date, una road map, verso la ripartenza, sempre che i dati ci confermino via via la possibilità di farlo”, ha dichiarato Giovanni Toti, presidente della Liguria. “Perché non dire ai ristoranti che da tal giorno, dati permettendo, potranno accogliere prenotazioni anche per la sera? Perché non dare la possibilità, suffragata da date, di organizzare un meeting per fine giugno, o un matrimonio per luglio? O banalmente un torneo di calcetto a metà maggio? Lo ribadisco, dati permettendo, ma almeno riaccendiamo la speranza. Lo dico perché la pandemia sta seguendo un andamento simile a quello dello scorso anno”, ha aggiunto.
Il presidente dell’unica Regione del nord in zona arancione ha sostenuto che “è possibile immaginare che, come già accaduto, nelle prossime settimane, con l’avanzata del caldo, della possibilità di stare di più all’aperto con le vaccinazioni che aumenteranno, i contagi diminuiranno più rapidamente dello scorso anno. Dunque, se lo scorso anno abbiamo cominciato a riaprire nel mese di maggio, forse potremmo anche anticipare un po’”. E ha concluso: “Perché non ci diamo da subito delle regole e delle date? Io credo che dopo la Pasqua si possa fare. Questo chiedo come amministratore e questo chiederanno i parlamentari di Cambiamo!”.