(Teleborsa) – Stando dati forniti da Astrazeneca il suo vaccino anti Covid ha mostrato un 79% di efficacia nella prevenzione della malattia sintomatica e una protezione totale nei confronti delle forme gravi o critiche, senza che si siano registrati rischi accresciuti di trombosi fra i pazienti. Tuttavia a un’analisi dell’Istituto nazionale statunitense per le allergie e le malattie contagiose (Niaid) questi dati – ricavati da un test clinico su larga scala condotto negli Stati Uniti, in Cile e in Perù – sono risultati incompleti e obsoleti.
I dubbi espressi dal Niaid arrivano nel momento in cui le autorità sanitarie statunitensi stanno valutando l’autorizzazione di emergenza del vaccino di AstraZeneca. Una decisione in merito è, infatti, attesa nelle prossime settimane.
Dopo che una commissione indipendente ha definito obsolete le informazioni inviate, AstraZeneca ha annunciato che, nel giro di 48 ore, fornirà agli Stati Uniti altri dati sul su vaccino anti coronavirus. In un comunicato la società farmaceutica ha spiegato di aver utilizzato dati risalenti a un periodo antecedente il 17 febbraio per risultati delle sperimentazioni cliniche negli Stati Uniti e di voler mettersi in contatto immediatamente per fornire al Data and Safety Monitoring Board “informazioni più aggiornate possibile”. I dati inviati si riferiscono al periodo antecedente alla sospensione delle vaccinazioni da parte dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) e non terrebbero conto degli eventi avversi trombotici registrati.