(Teleborsa) – Il ricco affare degli Hotel di lusso in Italia sta attirando l’interesse di molti investitori internazionali, desiderosi di entrare in un business molto redditizio al fianco degli attuali proprietari, perlopiù famiglie private che in passato non avrebbero neanche lontanamente considerato l’ipotesi di vendere. E’ quanto rivela una ricerca EY.
A rimuovere le perplessità concorrerebbe il desiderio di ristrutturare queste proprietà in tempo per agganciare la ripresa, che si attende per il 2023, dopo che la pandemia ha più che dimezzato le presenze nel 2020. Un elemento che, unito alle difficoltà finanziarie che le famiglie proprietarie degli Hotel hanno incontrato a causa dell’emergenza sanitaria, può favorire una esplosione di questo mercato nei prossimi mesi.
“L’attività di M&A si concentra sugli asset di pregio per i quali la pandemia ha cambiato le regole del gioco: famiglie proprietarie che non avrebbero mai preso in considerazione la vendita in passato sono ora disponibili a discutere”, ha affermato Marco Zalamena di EY.
Almeno quattro hotel di lusso sarebbero già sul mercato, stando a quanto riferisce Reuters, ad esempio l’Hotel Majestic ed il Grand Hotel Via Veneto, entrambi sulla famosissima Via Veneto a Roma. E ancora, l’Hotel Britannia sul Lago di Como ed il Four Points di Milano. E si mormora che anche l’Hotel Palace Bonvecchiati, vicino a Piazza San Marco a Venezia, sia oggetto di trattative preliminari con un potenziale investitore anche se uno die proprietari ha smentito.
Nel 2020, le transazioni nel settore degli Hotel in Italia si sono pressoché dimezzate, registrando solo 31 operazioni, per un valore di circa 1 miliardo di euro, a fronte delle 67 operazioni, pari a 3 miliardi di euro, registrate nel 2019. Un andamento in linea con il trend europeo che evidenzia un calo del 75% per la Francia e del 60% per Spagna e Regno Unito. Ma vi sono segnali di una inversione di rotta e l’Italia resta in cima alla lista dei desideri.