(Teleborsa) – , il primo produttore di aerei civili al mondo, la scorsa estate aveva annunciato che avrebbe tagliato fino a 15 mila posti di lavoro per affrontare la “crisi più grave” della sua storia. Fino a questo momento la gran parte dei tagli non si sono concretizzati e oggi la società ha detto che non effettuerà licenziamenti forzati in Francia, Germania e Gran Bretagna.
In seguito a un accordo firmato oggi con i sindacati tedeschi per proteggere i posti di lavoro fino alla fine del 2023, anche tramite riduzione delle ore di lavoro, Airbus ha detto che sono state concordate misure come programmi di licenziamento volontario, pensionamento anticipato o trasferimenti interni.
Il sindacato IG Metall, il più grande della Germania, e il comitato aziendale che rappresenta i lavoratori di Airbus nel Paese hanno dichiarato di aver concordato con il produttore di aeromobili un pacchetto per salvaguardare l’occupazione e i siti nel Paese fino alla fine del 2023, secondo quanto riporta Reuters.
Circa 1.300 dipendenti di Airbus Germany e 1.000 di Premium Aerotec, una sussidiaria che produce componenti, hanno lasciato le aziende tra novembre e febbraio tramite un programma di licenziamento volontario con incentivi.