(Teleborsa) – Un Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) e uno per la transizione digitale (Citd), oltre all’ambito di azione del Ministero del Turismo. È quanto verrà istituito da un decreto sul riordino delle funzioni dei ministeri che al momento si trova ancora in forma di bozza e che sarà sul tavolo del prossimo Consiglio dei Ministri.
In base a quanto si legge sull’ultima bozza circolata in merito, il Cite sarà istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e sarà presieduto dal Presidente del Consiglio. Sarà composto dai ministri della Transizione Ecologica (che lo presiederà in caso di assenza del Presidente del Consiglio), dell’Economia e delle Finanze, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal quello dell’Agricoltura. Compito del Comitato interministeriale per la transizione ecologica sarà quello di approvare “entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto” il Piano per la transizione ecologica che coordinerà le politiche in materia di mobilità dolce e sostenibile, contrasto al dissesto idrogeologico e al consumo del suolo, risorse idriche e relative infrastrutture, qualità dell’aria ed economia circolare.
Al Cite sarà affiancato un Comitato tecnico di supporto che sarà composto da un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri e da un rappresentante per ciascuno dei Ministeri presenti all’interno del Comitato. I rappresentanti saranno designati dai rispettivi Ministri e loro compito sarà quello di “istruire le questioni all’ordine del giorno del Cite”.
Anche il Citd sarà istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Nell’ambito del predetto Comitato sono assunte le decisioni strategiche necessarie a garantire la coerente e puntuale declinazione della strategia nazionale per la transizione digitale“, si legge nella bozza del testo. Il Comitato per la transizione digitale sarà composto dal Presidente del Consiglio dei Ministri o dal ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, “ove nominato”, dai ministri per la Pubblica Amministrazione, dell’Economia e delle Finanze, della Transizione ecologica, dello Sviluppo economico e della Salute. Inoltre vi parteciperanno gli altri Ministri o loro delegati “aventi competenza nelle materie oggetto dei provvedimenti e delle tematiche poste all’ordine del giorno”, ma anche il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome (o un presidente di regione o di provincia autonoma da lui delegato) il presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e il presidente dell’Unione delle Province d’Italia (UPI) quando si tratteranno materie di loro interesse.
Il Citd sarà presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, “ove nominato”, “che lo convoca, ne determina l’ordine del giorno, ne definisce le modalità di funzionamento e ne cura, anche per il tramite della Segreteria tecnico amministrativa, le attività propedeutiche e funzionali allo svolgimento dei lavori e all’attuazione delle delibere”, si legge nella bozza.
Proprio in riferimento al Ministero per l’Innovazione e la transizione digitale – guidato da Vittorio Colao – il testo spiega che tra le sue funzioni ci sarà quella di “promuovere, indirizzare, coordinare e verificare l’azione del Governo nelle materie dell’innovazione tecnologica, dell’attuazione dell’agenda digitale italiana ed europea, della strategia italiana per la banda ultra larga, della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese, nonché della trasformazione, crescita e transizione digitale del Paese, in ambito pubblico e privato”.
Infine nella bozza di decreto si legge che “a decorrere dal 31 marzo 2021, la Direzione generale Turismo del Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, con i relativi posti funzione di un dirigente di livello generale e di tre dirigenti di livello non generale” saranno trasferiti al Ministero per il Turismo. Al nuovo Ministero, in particolare, “sono attribuite le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in materia di turismo, eccettuate quelle attribuite, anche dal presente decreto, ad altri ministeri o ad agenzie, e fatte salve in ogni caso le funzioni conferite dalla vigente legislazione alle regioni e agli enti locali”.
Il Ministero del Turismo, si precisa infine, “cura la programmazione, il coordinamento e la promozione delle politiche turistiche nazionali, i rapporti con le regioni e i progetti di sviluppo del settore turistico, le relazioni con l’Unione europea e internazionali in materia di turismo, fatte salve le competenze del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e cura altresì i rapporti con le associazioni di categoria e le imprese turistiche e con le associazioni dei consumatori”.