(Teleborsa) – Il Governo di Mario Draghi “migliora” le prospettive dell’Italia per un “efficace utilizzo dei fondi europei”. Lo afferma Moody’s, sottolineando come le “sfide di lungo termine” comunque restano. Una volta allentata l’urgenza legata alla pandemia, probabilmente si troverà a far fronte a “difficoltà simili e a un’opposizione politica ad alcune riforme strutturali che abbiamo osservato con altri Governi nel passato”, osserva Moody’s.
L’attuale momento politico in Italia può essere paragonato con il Governo tecnico guidato da Mario Monti nel 2011-2013: l’esistenza di un pacchetto di aiuti dell’UE è comunque un’importante differenza, rileva Moody’s sottolineando come la ricerca da parte del nuovo governo di un programma di riforme economiche che sarà soggetto alla supervisione di Bruxelles è una similarità altrettanto importante. “L’ultima rilevazione dell’Eurobarometro indica che solo il 28% degli italiani ha fiducia nell’Ue, la percentuale più bassa fra tutti i 27 paesi. Avere Mario Draghi come premier premere per riforme impopolari non è senza rischi nel lungo termine”, aggiunge Moody’s, secondo la quale fra i rischi ci potrebbe essere quello di amplificare le tendenze populiste anti-europee emerse nell’ultimo decennio.
Per l’agenzia di rating “una volta allentata l’urgenza della pandemia la sfida chiave per il governo sarà mantenere l’impeto dietro le riforme e l’appoggio politico” per i cambiamenti: alcuni partiti o gruppi parlamentari “si sono per anni attivamente opposti” ad alcuni aspetti delle riforme giudiziarie e amministrative proposte dalle precedenti amministrazioni. Viene poi sottolineato che “l’uso produttivo dei fondi europei sarà inestricabilmente legato al successo dell’agenda di riforme economiche del nuovo governo. Le difficoltà amministrative, soprattutto nelle regioni italiane che hanno maggiore bisogno di investimenti, hanno in passato intralciato l’assorbimento dei fondi europei.
Il cambio di Governo in Italia ha implicazioni di credito positive nel breve termine, afferma Moody’s, sottolineando che sotto la leadership di Draghi il piano che l’Italia presenterà a Bruxelles “includerà probabilmente progetti infrastrutturali di alta qualità che possono rafforzare le prospettive di crescita del paese”. “L’agenda del governo Draghi probabilmente cercherà riforme economiche strutturali per migliorare il potenziale di crescita”, aggiunge Moody’s elencando le aree da tempo identificate dalle organizzazioni internazionali come quelle che hanno maggiore bisogno di riforme, fra queste amministrazione, giustizia e sistema fiscale.