(Teleborsa) – È un sostegno unanime quello espresso da imprese e sindacati al governo di Mario Draghi. Al termine del giro di consultazioni di oggi tra il premier incaricato e le parti sociali è arrivato il via libera dai leader di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. La giornata di incontri ha portato a Montecitorio i rappresentanti di Regioni, Comuni (Anci), Province, il mondo di banche, assicurazioni (Abi, Ania), imprese, sindacati e associazioni di categoria. La volontà emersa è quella di rivedersi subito dopo aver incassato la fiducia alle Camere.
“Abbiamo espresso al presidente incaricato il nostro più convinto sostegno all’azione che dovrà intraprendere e la viva speranza che il consenso parlamentare, riservato al suo programma, sia ampio e solido perché c’è davvero molto da fare e bisogna farlo presto e bene” ha affermato il leader di Confindustria, Carlo Bonomi. Sulla stessa linea anche l’Alleanza delle cooperative. Sempre sul fronte delle associazioni di impresa Coldiretti ha parlato di un incontro “proficuo e interessante”; Cna e Confartigianato hanno sottolineato “grande disponibilità e grande attenzione” rispetto alle problematiche rappresentate; Confcommercio ha evidenziato la “disponibilità di ascolto e la volontà di dare risposte positive”. Il presidente della Confapi Maurizio Casasco ha spiegato che Draghi “ha preso appunti e ha chiesto di raccontargli i progetti e le idee”.
Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto che il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione Covid siano confermati. Il blocco scadrà infatti a fine marzo e, dunque, è necessario subito disinnescare quella che può diventare una bomba sociale. “Abbiamo ribadito la necessità di prorogare il blocco dei licenziamenti, il tempo necessario per uscire dall’emergenza e poter fare una vera riforma degli ammortizzatori sociali che oggi non c’è e deve riguardare tutte le forme di lavoro, comprese anche le Partite Iva e il lavoro autonomo – ha spiegato il segretario Cgil Maurizio Landini –. Abbiamo posto il tema di una vera e propria politica industriale: gli investimenti che si fanno in Europa devono creare lavoro e affrontare un punto, che è quello della sostenibilità ambientale delle produzioni”.
“Abbiamo chiesto che il tema del blocco dei licenziamenti e la proroga della cassa Covid siano confermati, ma bisogna confermare anche i sostegni alle imprese. Non deve essere sine die, ma ci vogliono i tempi giusti per riformare gli ammortizzatori sociali – ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan –. È prioritario rafforzare il sistema sanitario, è evidente che negli anni la sanità pubblica è stata taglieggiata in termini di professionalità. Abbiamo dato la nostra disponibilità, attraverso un rapporto concertativo, di dare un contributo al governo. Ci è sembrato che Draghi fosse interessato a ciò che abbiamo proposto e sembra abbia condiviso che lavorare assieme sia la straordinaria possibilità che possiamo offrire al Paese”.
Soddisfazione per l’incontro da parte del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. “Abbiamo chiesto che questo non sia un episodio ma che il metodo della concertazione diventasse uno strumento per aiutare il Paese a ripartire in questo momento drammatico – ha affermato Bombardieri –. Abbiamo sottolineato quello che per noi è un dramma sul quale si deve intervenire subito: quello delle diseguaglianze sociali. Il tema delle diseguaglianze in questo periodo si è aggravato. Per intervenire riteniamo che la coesione sociale sia uno strumento importante e per tenerla è necessario che ci siano scelte condivise, che tengano conto che ci sono persone che soffrono. Per questo abbiamo chiesto proroga del blocco dei licenziamenti e degli ammortizzatori”.
Anche la Cisal si è detta pronta a consegnare al designato presidente del Consiglio le proposte relative sia agli strumenti congiunturali, da adottare nell’immediato e strettamente connessi a salvaguardare la capacità economica delle famiglie, sia alle riforme strutturali, finalizzate a recuperare il gap con i Paesi più avanzati. Secondo il segretario generale Francesco Cavallaro serve una “riforma del Fisco con reale introduzione della ‘contrapposizione di interessi’, riforma del sistema pensionistico che favorisca concretamente il ricambio generazionale. Lavoro che punti su welfare attivo, formazione e strumenti di sostegno. Riforma della Pubblica Amministrazione, digitalizzazione, scuola, infrastrutture, burocrazia, giustizia. Tutti macrotemi – ha concluso Cavallaro – su cui intendiamo aprire un dialogo costruttivo con il nuovo Esecutivo, certi della forza delle Idee e proposte che da sempre contraddistingue la nostra Organizzazione”.