(Teleborsa) – Scongiurato fino all’ultimo, alla fine si è avverato lo scenario peggiore ovvero quello di un ritardo nei risultati ufficiali che non fa che aumentare l’attuale clima di incertezza. Gli Stati Uniti non hanno ancora un nome, e il testa a testa fra Donald Trump e Joe Biden rischia di avvelenare ulteriormente una sfida dai toni già fin troppo accesi. L’America è spaccata e, per conoscere il nome del presidente, attende il conteggio definitivo delle schede elettorali e del voto postale degli stati ancora in bilico. Stati come Winsconsin e Michigan nei quali Biden viene indicato in vantaggio.
Sul fronte economico nonostante il risultato del voto americano non sia chiaro Wall Street accelera e il Dow Jones sta registrando la sua migliore giornata post-elettorale da 120 anni. Il Nasdaq avanza di oltre il 4% e insieme allo S&P 500 corre verso i maggiori guadagni della storia in un giorno post-voto. Segnale che, a prescindere dall’esito delle elezioni, i mercati guardano più alla nuova immissione di liquidità da parte della Federal Reserve attesa per domani, che a chi siederà alla Casa Bianca.
Mentre Biden sottolinea l’importanza di contare ogni singolo voto prima di decretare il vincitore, Trump a poche ore dall’inizio dello spoglio ha già autoproclamato la sua vittoria salvo poi, nella giornata di oggi, ritrattare minacciando, in caso di una sua sconfitta, di rivolgersi alla Corte Suprema in quanto un risultato a lui sfavorevole non non può che essere frutto di “brogli”. “La scorsa notte – ha affermato Trump – ero avanti, spesso saldamente, in molti stati chiave, in quasi tutti quelli governati e controllati dai democratici. Poi, ad uno ad uno, i vantaggi sono magicamente scomparsi, nel momento in cui sono state contate discariche di schede a sorpresa. Molto strano”. Accuse definite “scandalose” dallo staff di Biden e smontate dai sistemi di fact checking dei maggiori media a livello globale.
Nella giornata di oggi Biden ha ottenuto ufficialmente 238 voti elettorali e si avvia a conquistarne altri 6 mentre Trump dagli attuali 214 potrebbe arrivare a 217. Per raggiungere la quota di 270 necessaria all’elezione ne rimangono da assegnare 77.
Stati chiave per decretare il vincitore sono Michigan, Wisconsin, Pennsylvania e North Carolina. Ma decisivi sono soprattutto i primi due che assegnano rispettivamente 16 e 10 grandi elettori. Qui nelle ultime ore, Biden si è assicurato un vantaggio che, qualora Trump vincesse in Pennsylvania, North Carolina e Georgia, non permetterebbe al candidato repubblicano di raggiungere la fatidica quota 270 grandi elettori. Si attende ora il conteggio dei risultati per posta, ma sul risultato finale aleggia lo spettro della battaglia legale annunciata da Trump.