(Teleborsa) – Doccia fredda per il vaccino anti-Covid della , che ha “temporaneamente interrotto” i test che stava conducendo su un campione di 60mila pazienti, dopo che un partecipante allo studio clinico ha contratto una malattia inspiegabile. Si tratta della seconda interruzione dei test clinici del vaccino dopo quella incassata dalla concorrente .
La società ha assicurato che l’effetto collaterale è in fase di valutazione, da parte dell’organismo indipendente Data Safety Moinitoring Board e da parte dei suoi esperti interni, ed ha garantito che darà ulteriori informazioni dopo aver condotto altre indagini. “Ci impegniamo a fornire aggiornamenti trasparenti durante il processo di sviluppo clinico del nostro candidato vaccino”, ha assicurato J&J, spiegando che questo tipo di inconvenienti è “previsto” in qualsiasi studio clinico.
Se da un lato la sospensione di un vaccino è un fenomeno normale in qualunque test clinico, dall’altro, la ricerca per il vaccino anti-Covid è stata eccessivamente compressa a livello temporale a causa delle pressioni “politiche” a fare presto. I riflessi economici della pandemia saranno infatti mitigati una volta che il vaccino sarà prodotto e distribuito su larga scala.
L’impasse di J&J non è la prima nella corsa all’individuazione del vaccino. Anche la casa farmaceutica britannica AstraZeneca, di recente, ha sospeso temporaneamente il test in USA, dopo che un paziente ha evidenziato degli effetti collaterali. Lo studio, che resta sospeso negli Stati Uniti, è già ripreso in altri paesi.