(Teleborsa) – “Sul dossier Alitalia la situazione è davvero sconfortante”. Questo il commento dell’economista e docente Innovation Academy Trentino Sviluppo, Andrea Ferretti, che, nella sua analisi, descrive un’onerosa situazione di stallo a tutto vantaggio dei competitor, Air France-Klm in primis.
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“Il progetto di una nuova Alitalia più snella, perché ha ceduto 6mila dipendenti a una bad company, e più solida finanziariamente, perché ha una dotazione a regime di 3 miliardi, è di nuovo bloccato da parecchio tempo. Questo – spiega Ferretti –non per il Covid, per la concorrenza o per altre motivazioni aziendali ma semplicemente perché i Cinque stelle e i loro interni con i loro partner di governo non riescono a trovare un accordo sulle nomine per il nuovo consiglio di amministrazione“. Nomine senza le quali – come sottolinea l’economista – “non si può fare un piano aziendale decente, non si può fare un piano commerciale aggressivo e non si può nemmeno nominare la prima linea dei 20 manager indispensabile per il rilancio della Società”.
Uno scenario nel quale – continua Ferretti – “le altre compagnie stanno, ovviamente, approfittando di questa situazione di stallo con Klm e Air France che, ad esempio, ringraziano sentitamente Alitalia per aver ridotto i voli verso Toronto e verso gli Usa”. Le conseguenze di tutto questo sono – evidenzia l’economista – “una perdita di 2 milioni al mese per Alitalia, una proroga a breve della cassa integrazione per 7mila dipendenti e presto la necessità di altra cassa per almeno 150 milioni“.
“Sono molto preoccupato perché – conclude Ferretti – coloro che hanno bloccato per questioni di potere le nomine in Alitalia sono gli stessi che dovranno gestire i 209 miliardi del Recovery Fund”.