(Teleborsa) – In attesa di sciogliere il nodo MES, il Governo accelera sul Recovery Fund. “Era ampiamente previsto che la formalizzazione e la conclusione delle procedure legislative avrebbe richiesto qualche settimana e che nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il Recovery sarebbe entrato alla fine dell’anno o all’inizio di quello successivo”. Lo ha detto il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, intervenendo al Festival delle Città 2020, dicendosi fiducioso che “ci sarà la finalizzazione di questo progetto”
“Ci sono due fronti diversi” ha aggiunto “ma è una normalissima anche se turbolenta negoziazione”. Il riferimento è alla battuta d’arresto registrata nelle ultime ore in scia allo scontro tra il blocco di Visegrad e i “frugali” sul rispetto dello Stato di diritto che rischia di allungare i tempi.
Il Titolare del Tesoro guarda avanti. “A metà mese noi vogliamo presentare lo lo schema del Recovery Fund che va oltre le linee guida e andare all’articolazione dei progetti e all’allocazione delle risorse in modo da essere pronti il primo giorno utile a presentare formalmente il progetto”.
Il Ministro ha confermato che “saremo in grado di anticipare alcuni progetti nella Legge di Bilancio. Molti di questi progetti si potranno attuare prima, poi ci sarà un’integrazione delle risorse che abbiamo già stanziato”.
“Ad esempio – ha aggiunto – se si deciderà che Industria 4.0 rafforzato venga rilanciato, è opportuno che parta dal 1 gennaio. Altra cosa è un piano di investimento per il quale ci vuole prima una fase di progettazione. Ci sarà una valutazione caso per caso”.
Nella definizione del piano nazionale da finanziare col Recovery Fund – prosegue Gualtieri – bisogna evitare progetti “frammentati” non in linea con gli obiettivi o “con rilevante rischio di realizzazione”. E’ necessario, ha detto “evitare la frammentazione in progetti isolati e non coerenti fra di loro, non collocati all’interno di strategie intersettoriali e che non sfruttino le economie di scala e di scopo necessari ad un impatto significativo sugli obiettivi prefissati”.
In audizione sul Recovery Plan davanti alle commissioni Bilancio e Politiche Ue del Senato parlando delle riforme “di supporto” al piano
italiano, Gualtieri ha poi specificato che “Si interverrà sul fisco attraverso un processo di riforma che si caratterizzerà principalmente per il taglio cuneo fiscale sul lavoro, la revisione complessiva della tassazione verso una maggiore equità, la lotta all’evasione e la revisione del sistema degli incentivi ambientali, di quelli per il sostegno delle famiglie e alla genitorialità e per la partecipazione al mercato del lavoro.”.
Le simulazioni – ha proseguito – “mostrano che con i fondi del Recovery Plan il trend di crescita, quindi permanente e strutturale, del PIL aumenterà fra 0,2 e 0,5 punti percentuali all’anno a seconda dell’efficienza ipotizzata della relativa spesa aggiuntiva. A questo effetto potrà aggiungersi quello ulteriore, sempre sul Pil, delle riforme che verranno introdotte nell’ambito del PNRR”.
Spiegando che il lavoro per mettere a punto la Nadef quest’anno è stato “un esercizio davvero complesso”, Gualtieri ha sottolineato che “Sarà necessario definire il giusto equilibrio tra prestiti e sovvenzioni tenendo conto che i grants non hanno impatto su deficit e debito mentre i loans lo hanno: per essi si crea una pari necessità di finanziamento, perché contribuiranno all’aumento del debito pur avendo un impatto positivo sulla finanza pubblica dal punto di vista” degli interessi.