(Teleborsa) – Il Consiglio di Stato si è pronunciato sul ricorso promosso dalle principali compagnie telefoniche sul caso delle bollette fatturate a 28 giorni, contro la delibera AgCom che ne imponeva la cadenza mensile.
Il Consiglio di Stato, in particolare, ha rigettato 6 delle 8 richieste presentate dalle compagnie telefoniche, ma ha comunque deciso di rimettere la questione alla Corte di Giustizia Europea per accertare se siano competenti le autorità nazionali a regolamentare la cadenza di rinnovo contrattuale e di fatturazione e se ciò sia compatibile con le direttive europee.
Protesta l’Unione Nazionale Consumatori per la posizione assunta dal Consiglio di Stato e parla di un “passo indietro” e di un “ennesimo rinvio che contraddice precedenti pronunce”.
Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’UNC “al di là del fatto che, per fortuna, ora la cadenza mensile è stata fissata anche dal legislatore, e quindi è, almeno per il momento, intoccabile, è assurdo che si metta anche solo in dubbio la possibilità dell’Authority delle Comunicazioni di prevederla a tutela dei consumatori ed in nome della trasparenza informativa”.