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BCE, l'incertezza pesa sulla ripresa dell'Eurozona: crescita frenata del 5% fino a metà 2021

(Teleborsa) – Un incremento di incertezza senza precedenti che costa alle attività dell’Eurozona fino a un 5% di crescita. La Banca Centrale Europea descrive così gli effetti dell’emergenza Covid-19 sull’economia dell’Eurozona nel suo ultimo Rapporto sulle condizioni finanziarie dell’Eurosistema. Secondo la BCE, infatti, è probabile che tale stato di difficoltà persista ancora nei prossimi trimestri, frenando la crescita del PIL dell’area Euro.

Il report sottolinea che “le misure di incertezza osservate sono rimaste a livelli molto elevati a luglio e agosto 2020 e probabilmente rimarranno elevate a breve termine, almeno fino a quando non sarà stata trovata una soluzione medica efficace alla pandemia Covid-19“.

Tutto ciò implica che, sebbene l’attività economica dovrebbe riprendersi nei prossimi trimestri, l’incertezza potrebbe continuare a smorzare la velocità e lo slancio del rimbalzo nel breve termine. Secondo il modello elaborato dalla BCE questo si traduce in un freno al previsto rimbalzo dell’attività di un 5% cumulativo fino alla metà del 2021. “Se una maggiore incertezza dovesse persistere per un periodo più lungo, potrebbe anche comportare un impatto negativo per il potenziale di crescita a lungo termine”, avverte il rapporto.

Lo studio segnala anche come l’incertezza macroeconomica, il disaccordo sulle previsioni e l’incertezza della politica economica siano aumentati a livelli “storicamente elevati” dall’inizio del 2020, mentre l’incertezza finanziaria è aumentata ma in maniera più modesta.

Tra le più dirette conseguenze che questa incertezza potrebbe avere sul sistema economico, la BCE pone l’accento sui comportamenti di aziende e famiglie. “Potrebbe essere preferibile per un’azienda rinviare una decisione fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni o fino a quando non sarà diminuita l’incertezza sulle prospettive economiche future – segnala lo studio che sottolinea anche come “l’elevata incertezza può frenare l’attività attraverso l’aumento dei premi al rischio e l’aumento dei costi del finanziamento del debito, poiché una minore prevedibilità è generalmente associata a una maggiore avversione al rischio”.

Per quanto riguarda le famiglie, la situazione odierna potrebbe spingerle “ad aumentare i propri risparmi precauzionali, il che ridurrebbe i consumi privati ??correnti e frenerebbe ulteriormente la crescita del PIL”.

L’ulteriore allarme che lancia la BCE è quello secondo il quale l’elevata incertezza potrebbe causare cambiamenti permanenti nel comportamento delle famiglie e delle imprese, soprattutto se si verificano frequentemente, oltre a quello che l’incertezza potrebbe rendere un’economia “meno sensibile alle azioni di politica monetaria e fiscale; allo stesso tempo, se l’incertezza è elevata, la politica economica può essere particolarmente efficace”.

Infine, la Banca Centrale stima che la crescente incertezza abbia pesato per circa un quinto sul calo delle attività nella prima metà del 2020, in particolare nel secondo trimestre, con un impatto particolarmente forte sulla formazione di capitale fisso“.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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