(Teleborsa) – “Abbiamo visto storie di straordinaria reattività. Ci si salva insieme questa è la chiave di lettura corretta”. Così Marco Sesana, country manager & ceo Generali Italia, intervistato oggi a Roma, in occasione della presentazione del Rapporto 2020 – Welfare Index PMI. “Quello che emerge dal Rapporto – spiega Sesana – è un approccio al welfare molto più maturo e strutturato”.
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Riguardo al ruolo che può avere il welfare nel rilancio del Paese, Sesana ha affermato che costituisce “una risorsa fondamentale perché aiuta le imprese a essere più sostenibili, ad avvicinarle ai propri dipendenti e alle comunità circostanti, quindi è una risorsa su cui investire ancora di più e su cui bisogna fare dei passi in avanti”. Se durante l’emergenza le imprese hanno agito come soggetto sociale dando vita a un welfare di sussidiarietà, per il Ceo di Generali Italia questa è una tendenza che proseguirà anche in futuro. “Si tratta di un approccio naturale da parte delle aziende che sono strutturate su questo tema. Significa – ha spiegato – dare una mano non solo ai propri dipendenti con strumenti concreti, come abbiamo visto in tante iniziative di supporto in questi mesi, ma anche essere un punto di riferimento per il contesto in cui operano: per le comunità locali, per le iniziative di volontariato locali. Questo è una risorsa che il Paese ha su cui si può investire e fare di più e quindi noi ci auguriamo che venga valorizzata in quanto tale”. Sull’utilizzo dei fondi del Recovery Fund, per Sesana, “la prima grande indicazione è essere strategici. Dobbiamo puntare – ha concluso – affinché le nostre Pmi si sviluppino”.
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“Le imprese, in questi mesi di emergenza, sono state un punto di riferimento per le comunità” ha sottolineato Lucia Sciacca, direttore Comunicazione Generali Italia. “Lo sono state – ha aggiunto – preoccupandosi e attivandosi in maniera molto reattiva nei confronti dei propri dipendenti, ma anche allargando le iniziative di welfare a beneficio delle famiglie e delle stesse comunità, quindi attivando quelle iniziative nell’ambito sanitario, dell’assistenza e della sicurezza sia che fossero per la loro comunità interna che per quella esterna”. In tale scenario la crisi Covid, per Sciacca, ha cambiato la cultura di gestione delle imprese. “Le imprese – ha spiegato – si sono mostrate molto reattive, hanno mostrato una volontà di reagire al momento e lo hanno fatto in un modo propositivo e aperto, un modo nuovo di interpretare quello che è il ruolo sociale dell’impresa. Si parla molto di sostenibilità ma oggi quello che è venuto fuori, e che il Covid ci ha mostrato, è il nuovo ruolo sociale dell’impresa, quindi una sostenibilità che mette l’impresa al centro della propria comunità, dove la crescita è determinata dal fare bene impresa, che vuol dire creare un valore duraturo e nel lungo periodo, non solo all’interno, ma anche all’esterno, nel contesto in cui l’impresa vive”.