(Teleborsa) – Le risorse derivanti dal Recovery fund potrebbero sostenere la crescita dell’economia italiana di circa il 3% entro il 2025 e creare 600 mila occupati in più.
Lo prevedono alcune simulazioni effettuate da Bankitalia, secondo quanto affermato in audizione alla camera dal capo del servizio Struttura economica, Fabrizio Balassone, sottolineando che l’ipotesi è stata formulata assumendo che le risorse siano utilizzate senza sprechi o inefficienze e distribuendo la cifra (120 miliardi di prestiti e 87 miliardi di trasferimenti) nell’arco del quinquennio 2021-2025. Vengono analizzati in particolare due scenari.
Nel primo scenario – ha spiegato – si ipotizza che le risorse siano impiegate per attuare interventi aggiuntivi rispetto a quelli già programmati e che questi riguardino integralmente progetti di investimento per circa 41 miliardi. In tal caso si avrebbe un effetto pieno del 3% sul PIL.
“Nel secondo scenario – ha aggiunto – si ipotizza che il 30% delle risorse sia usata per misure già programmate e che i due terzi rimanenti siano destinati a finanziare direttamente nuovi progetti di investimento. Sotto queste ipotesi l’impatto cumulato sul PIL sarebbe del 2% al 2025.
Qualitativamente, Blassone ha spiegato che le risorse del Recovery fund “possono contribuire ad avviare il recupero dei ritardi accumulati dall’economia italiana negli ultimi trent’anni” e che gli interventi più urgenti riguardano PA, innovazione, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale e storico-artistico.
Da non trascurare poi – afferma l’economia di Via Nazionale – “l’obiettivo imprescindibile di conseguire un sostanziale, progressivo e continuo riequilibrio dei conti pubblici“.