(Teleborsa) – Luci ed ombre sul settore terziario americano, che rallenta il passo dopo l’export di fine lockdown. Lo confermano le letture dell’indice ISM non manifatturiero elaborato dall’Institute for Supply Management e del PMI dei servizi pubblicato da Markit.
Nel mese di agosto, l’ISM non manifatturiero si è portato a 56,9 punti dai 58,1 punti del mese precedente. Il dato è inferiore alle attese del mercato che erano per un calo a 57 punti. Guardando alle singole componenti, quella sull’andamento aziendale è calata a 62,4 punti da 67,2 del mese precedente e quella sugli ordini a 56,8 da 67,7. Quella dell’occupazione è salita a 47,9 punti da 42,1, mentre la componente sui prezzi è aumentata a 64,2 da 57,6.
Si rafforza invece il PMI dei servizi di Markit, che sale a 55 punti dai 50 precedenti, risultando superiore alle stime di consensus (54,8 punti). Migliora anche l’indice composito, che tiene conto della variazione del PMI manifatturiero, attestandosi a 54,6 punti rispetto ai 50,3 del mese precedente, al di sotto dei 54,7 attesi.