(Teleborsa) – Avviata dal Parlamento tedesco un’inchiesta sullo scandalo Wirecard, la fintech che lo scorso maggio ha ammesso di aver falsificato i conti coprendo un buco di bilancio da 1,9 miliardi delle sue controllate in Asia avviando, nelle scorse settimane, le procedure di insolvenza.
Una decisione, quella del Bundestag, che arriva in seguito alle polemiche alimentate dall’opposizione che chiedeva a gran voce una commissione parlamentare sul caso Wirecard. I numeri necessari per la sua istituzione sono stati raggiunti grazie all’adesione dei verdi all’iniziativa lanciata dai partiti avversari della Grosse Koalition, l’ultradestra di Afd, i liberali di Fdp e la sinistra della Linke.
Il dito continua a essere puntato contro il governo, accusato di non essere stato in grado di prevenire il più grande scandalo finanziario della storia tedesca dal dopoguerra, mirando a proteggere l’immagine di una delle compagnie più in vista della borsa tedesca e chiudendo un occhio sulle irregolarità contabili.
Una questione che, in vista delle elezioni parlamentari del prossimo anno, rischia di minare il ruolo di Angela Merkel. In occasione della sua visita ufficiale in Cina, lo scorso anno, la cancelliera ha infatti fatto opera di lobby a favore di Wirecard.