(Teleborsa) – I sindacati delle Tlc chiedono, in una lettera indirizzata al Premier Giuseppe Conte, di aprire un confronto sul futuro della Rete e sul ruolo di dicendosi contrari all’ipotesi “spezzatino”.
Nella missiva, Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, sottolineano come “una società della Rete pubblica specializzata nel solo whoolesale (vendita a terzi della connettività) finirebbe per trasformarsi in una grande società di manutenzione che difficilmente potrebbe svolgere quel ruolo di continua innovazione di un settore dove non è sufficiente “stendere un cavo'”.
Occorre, secondo i sindacati di categoria, “un soggetto forte, capace di sostenere ingenti e costanti investimenti nello sviluppo della rete non solo come cavo di connessione ma come sistema intelligente ed evoluto”.
“Una Rete unica della banda larga con la presenza rafforzata della CDP nell’azionariato di TIM è una occasione storica e un progetto fondamentale per il futuro del nostro paese. Da tempo è la proposta della Cisl. Ma occorre aprire subito un confronto tra il Governo ed i sindacati di categoria per coinvolgere anche i lavoratori in questo progetto strategico, aprendo alla partecipazione ed alla democrazia economica, a tutela dell’occupazione e delle competenze presenti e future per l’intera filiera delle telecomunicazioni”. Lo scrive su Facebook la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando positivamente il progetto della rete unica delle telecomunicazioni.
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