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Usa, Bombardieri: “Con i dazi rischiamo di perdere 50mila posti”

(Teleborsa) – “La scelta di mettere i dazi da parte degli Usa, se confermata, sarà un problema per l’Europa e per l’Italia. Alcuni calcoli parlano di un danno di svariati miliardi e rischiamo di perdere oltre 50mila posti di lavoro”. È quanto ha affermato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in occasione dei 75 anni del sindacato di via Lucullo.

Diversi i temi affrontati nel suo discorso da Bombardieri, in primis la sicurezza sul lavoro. “Le persone continuano a morire sul lavoro, abbiamo chiesto di intervenire sulla sicurezza ma il governo fa finta di niente. Raccontateci quante patenti a crediti avete dato, diteci se ne avete tolta qualcuna. Se ne avete tolta una sola” ha detto il segretario generale della Uil. Sul fronte dei contratti della Pa Bombardieri rilancia la proposta sulle risorse: “Mettete subito le risorse previste per il 2027 e noi il contratto lo firmiamo domani», afferma ricoirdando che nel complesso sono sei milioni i lavoratori con il contratto scaduto”.

La semplificazione dei contratti, per combattere il dumping; la revisione del modello contrattuale, perché il sistema basato sull’inflazione Ipca al netto degli energetici “va superato”; e la rappresentanza, perché “è arrivato il momento di pesare i sindacati” prevedendo “un election day nel settore privato per eleggere i propri rappresentanti sindacali”. Questi i tre temi su cui il segretario generale della Uil ha lanciato le proposte a Cgil e Cisl, a Confindustria e al governo. “In questo periodo – ha detto Bombardieri – assistiamo purtroppo ad uno scontro globale, la sensazione che abbiamo è che non si parli più di lavoro. Oggi noi proponiamo tre grandi temi per affrontare quelli che sono i problemi principali del lavoro”. La Uil, sottolinea Bombardieri, è “un’organizzazione sindacale riformista, laica, che oggi ripropone tre grandi temi. Intanto la necessità di semplificare i contratti: il Cnel certifica che abbiamo più di mille contratti depositati e molti di questi sono contratti in dumping che riducono le condizioni economiche e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Quindi c’è la necessità di affrontare questo problema: soltanto nel settore della multiservizi esistono oggi 36 contratti e il nostro, che è più alto, è distanziato da quello che viene dietro da 6mila euro annui per i lavoratori. Quando si parla di record sull’occupazione bisognerebbe tener conto anche di questo”. Il secondo tema, prosegue il leader della Uil, è quello di “una necessaria revisione del modello contrattuale. In questi anni abbiamo parlato del rinnovo dei contratti e abbiamo utilizzato come valore l’Ipca, che considera l’inflazione al netto degli aumenti energetici: è uno strumento che va ridiscusso e superato. Va ridiscusso con le parti sociali: abbiamo chiesto a Confindustria di aprire un confronto, chiediamo al governo di avere un ruolo positivo in questa discussione”. E poi c’è il tema della rappresentanza, “ogni volta che ci presentiamo al tavolo con il governo ci sono 16 sindacati. Ovviamente noi siamo a favore della presenza di tanti sindacati. Crediamo però che sia arrivato il momento di pesare i sindacati: ognuno deve chiarire chi rappresenta e che cosa. Ecco perché chiediamo che nel settore privato ci sia un election day, cioè che i lavoratori e le lavoratrici possano eleggere liberamente e democraticamente i propri rappresentanti sindacali. È un metodo che già esiste nel settore pubblico – ricorda Bombardieri –. C’è un accordo interconfederale che stabilisce anche i criteri firmato da tutte le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali, chiediamo al governo di fare una legislazione di sostegno con due articoli: il primo che costringa le aziende a comunicare gli iscritti al sindacato; il secondo è che ci sia una data uguale per tutti, in tutto il Paese, per eleggere i rappresentanti sindacali”.

Infine il tema delle pensioni. “n questo periodo abbiamo assistito a pannicelli caldi e a propaganda fatta sulla pelle delle persone. Chiediamo da due anni a questo governo di aprire un tavolo serio che sia in grado di affrontare una riforma strutturale delle pensioni” ha detto il segretario generale della Uil. Bombardieri rilancia anche l’idea “di parlare di una previdenza complementare obbligatoria, di superare quelle discussioni spesso ipocrite sul silenzio assenso. Se valutiamo che dobbiamo costruire un sistema pensionistico per chi lavora oggi e andrà in pensione fra 30-35 anni, forse – ha concluso – è il caso di parlare anche di questo”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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