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Settimana dei mercati, occhi su dazi con calendario macro scarico

(Teleborsa) – Questa settimana l’attenzione dei mercati finanziari è tutta rivolta ai negoziati sui dazi di Trump, mentre il calendario macroeconomico è poco ricco di dati significativi. Occhi anche alle banche centrali, tra le riunioni di alcune istituzioni minore e la pubblicazione dei verbali della riunione di giugno della Fed (mercoledì).

L’incertezza sui dazi

Gli Stati Unit sono vicini alla finalizzazione di diversi accordi commerciali nei prossimi giorni e notificheranno ai vari paesi l’aumento delle tariffe entro il 9 luglio, ha detto ieri il presidente Donald Trump, mentre le tariffe più alte entreranno in vigore il 1° agosto.

“Il presidente Trump invierà delle lettere ad alcuni dei nostri partner commerciali per comunicare che se non si procede, il 1° agosto si tornerà al livello tariffario del 2 aprile”, ha detto alla CNN il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent.

Tuttavia, Trump ha anche detto che i dazi potrebbero avere un valore “forse del 60% o del 70%” negli scorsi giorni e ha minacciato ieri un ulteriore 10% per i Paesi che si allineano alle “politiche antiamericane” del gruppo BRICS (che comprende grandi paesi come Brasile, Russia, India e Cina).

I dati macroeconomici

Si parte oggi con la produzione industriale della Germania di maggio e le vendite al dettaglio dell’Eurozona, insieme all’indice Sentix che misura la fiducia degli investitori. Domani Germania e Francia diffondono il saldo della bilancia commerciale, mentre in USA saranno resi noti l’indice Nfib, che misura l’ottimismo piccole imprese americane, e l’indice della Fed di New York sulle aspettative per l’inflazione. Mercoledì ci sono in agenda i prezzi alla produzione e l’inflazione di giugno in Cina, le scorte settimanali di greggio negli USA, le scorte di magazzino e le vendite all’ingrosso americane in maggio. Giovedì è il giorno della produzione industriale italiana in maggio e delle richieste settimanali di sussidi USA. Venerdì è atteso il PIL del Regno Unito in maggio, mentre Francia e Germania diffondono i dati sull’inflazione di giugno in seconda lettura.

Gli interventi dei banchieri centrali

Oggi sono previsti gli interventi di Joachim Nagel e Robert Holzman della Banca centrale europea (BCE). Mercoledì sono ttesi gli interventi di Luis de Guindos e di Joachim Nagel, sempre della BCE. Giovedì intervengono Piero Cipollone e Francois Villeroy della BCE, insieme ad Alberto Musalem e Mary Daly della Fed.

Le banche centrali in Oceania

La Reserve Bank of Australia (RBA) e la (Reserve Bank of New Zealand) RBNZ si incontreranno rispettivamente martedì e mercoledì. Si prevede che la RBA ridurrà il suo obiettivo di tasso di interesse di altri 25 punti base, al 3,60%, poiché la pressione inflazionistica in Australia continua a diminuire. La RBNZ probabilmente manterrà i tassi invariati al 3,25%, sebbene a maggio le proiezioni della banca indicassero almeno un ulteriore taglio dei tassi di 25 punti base.

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