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Franco Stevanato: impatto dazi sarà mitigato, vogliamo essere autonomi in ogni regione

(Teleborsa) – Dopo un 2024 in cui è stato costretto a ridurre più volta la guidance, ha motivi per essere ottimista. Il gruppo italiano, quotato a Wall Street e attivo nella produzione di soluzioni per il contenimento e la somministrazione di farmaci, ha più visibilità sul ritorno a una crescita dei ricavi a doppia cifra e a un margine EBITDA del 30%, grazie alla fine del destocking da parte dei clienti e al proprio aumento di capacità.

“Siamo ottimisti sul fatto che il 2025 darà dei segnali positivi, perché uno dei venti contrari nel 2024 è stato il fenomeno delle case farmaceutiche che hanno ordinato meno flaconi dopo aver accumulato molto stock durante il Covid, mentre ora vediamo una normalizzazione; il secondo aspetto è la costruzione di due grosse fabbriche a Latina in Italia e a Fishers negli Stati Uniti, per cui abbiamo investito circa 1 miliardo di euro e che ogni anno aggiungono capacità – saranno a regime nel 2028 – e ci aiutano a generare più fatturato e più margine”, dice a Teleborsa Franco Stevanato, amministratore delegato e presidente della società.

Stevanato non è spaventato dall’incertezza che sta causando la nuova amministrazione statunitense, con annunci erratici sui dazi. “Abbiamo 18 stabilimenti in 9 paesi diversi, quindi l’impatto sarà molto mitigato – spiega l’AD – Stiamo capendo con i nostri clienti come gestire le produzioni. Per esempio, un nostro grande cliente può comprare dallo stabilimento di italiano, da quello slovacco, da quello cinese, da quello messicano, da quello americano; insomma stiamo monitorando cosa succede per rivedere e distribuire la supply chain assieme ai clienti”. “Ci saranno probabilmente degli impatti, ma saranno minori – precisa Stevanato – Abbiamo dei contratti che regolano molto bene cosa succede se ci sono delle deviazioni in termini di materia prima, energia, costi di trasporto, però rivedremo insieme al cliente la supply chian”.

Nessun ripensamento sulle opportunità offerte dagli Stati Uniti, visto anche l’imponente investimento per la fabbrica in Indiana. “Lo stabilimento che abbiamo avviato a Fishers nel 2021 è un investimento da più di 500 milioni di euro, che continua a crescere ed è nato proprio per servire meglio i nostri clienti americani. L’obiettivo di Stevanato è essere completamente autonomo in ogni regione per ogni tipo di prodotto e lo stabilimento a Fishers va esattamente in questa direzione. Da quando ci siamo quotati a New York, e abbiamo fatto questo grosso investimento con i provenienti dalla quotazione, abbiamo avuto una reazione dei nostri clienti molto positiva, ovvero ci hanno assegnato contratti più grossi”.

Nessuno interesse per l’M&A al momento, con il focus che è tutto sul portare a regime i nuovi stabilimenti, così come non sono in vista altri collocamenti di azioni per raccogliere capitale. “Ci siamo quotati con una logica di lungo periodo – sottolinea l’AD – Abbiamo quotato un 12% come prima tranche, lo scorso anno abbiamo immesso sul mercato un altro 4%, adesso abbiamo sufficiente liquidità – tra quella che abbiamo raccolto e la leva con le banche – e abbiamo ben pianificato i prossimi 18 mesi. Se nei prossimi anni ci saranno eventi significativi o bisognerà fare altri grandi investimenti, la famiglia è predisposta a vendere altre quote, sapendo però che l’obiettivo della famiglia è rimanere l’anchor shareholder nei prossimi decenni“.

Nessun deterioramento nel rapporto con gli investitori è arrivato dalle diverse revisioni al ribasso della guidance – “il 2024 è stato un fenomeno comune a tutto il comparto e tutti i peers hanno rivisto le stime per il problema del destocking”, dice l’AD – ma anzi l’avventura a Wall Street sta migliorando l’approccio di tutto il gruppo al raggiungimento delle performance: “Abbiamo un portafoglio di investitori, quelli che chiamiamo long-only growth, molto dedicati e il rapporto è davvero buono. Hanno cominciato a conoscerci, piace il nostro modello di business, ma soprattutto piace lo spazio in cui operiamo. Lato nostro, stiamo imparando molto, perchè il confronto con i competitor, con i clienti e col mercato finanziario aiuta a dare sempre il massimo”. “Gli investitori hanno monitorato e compreso quello che è successo lo scorso anno, ovvero un fenomeno di tutto il mercato, e adesso sta a noi nel corso del 2025 portare a casa bene le trimestrali e tornare ad essere attraenti“, conclude l’AD.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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