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Corte Conti, Carlino: “Garantire riequilibrio conti e rientro rapporto debito-PIL”

(Teleborsa) – “Oltre ventunomila sono stati i complessi provvedimenti delle amministrazioni centrali esaminati nel 2024, di cui circa milleseicento relativi al PNRR”. Lo ha riferito il presidente della Corte dei conti Guido Carlino, durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2025. “Nonostante l’incremento degli atti pervenuti al controllo – ha sottolineato – il tempo medio impiegato per il relativo esame è stato pari a circa ventidue giorni, ben al di sotto dei sessanta previsti dalla legge”.

“In un contesto caratterizzato da ampi e delicati confronti politico-economici a livello globale e interno, l’incerta evoluzione del quadro macroeconomico e l’incalzare di emergenze geopolitiche richiamano la necessità di rispondere, con tempestività, alle sfide sul fronte dell’economia e della gestione dei conti pubblici”, ha proseguito.

“Eventuali modifiche al regime della responsabilità erariale dovrebbero sempre rispettare un approccio misurato, limitando la portata delle esclusioni di responsabilità a contesti straordinari e ben definiti, come ha ribadito di recente la Corte Costituzionale”. Carlino ha sottolineato che “la responsabilità amministrativa e il suo Giudice naturale, che è la Corte dei conti, assicurano al pubblico dipendente un regime speciale che già tiene conto del giusto bilanciamento tra la responsabilità e le esigenze di celerità ed efficienza dell’azione amministrativa attraverso la valutazione, pur in presenza di un danno risarcibile, dei vantaggi conseguiti dalla comunità amministrata e l’esercizio di un ampio potere riduttivo dell’addebito”

La Corte dei conti “costituisce una salda rete di protezione per le risorse pubbliche, necessarie anche per garantire i diritti sociali che caratterizzano lo Stato democratico disegnato dalla Costituzione” ed “è il cuore della legalità finanziaria”. “Essa vigila sulla puntuale destinazione delle risorse pubbliche e su chi ha la responsabilità di amministrarle – ha aggiunto – Si tratta di un ruolo cruciale per la democrazia, ampiamente delineato dalla Corte costituzionale in numerose pronunce”

“È importante segnalare, anche per contrastare una narrazione non corretta, che nel 2024 è assai significativo, e in crescita sul 2023, il dato delle somme recuperate all’erario, che si attesta a 133.013.470,96 euro (di cui 79.389.633,92 derivanti da sentenze di condanna, più del doppio rispetto ai 36.417.641,10 del 2023). Nel quinquennio 2020/2024 le somme recuperate ammontano complessivamente a 407.682.310,83 euro”, ha evidenziato il procuratore generale della Corte dei conti, Pio Silvestri, nel suo intervento per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2025. “È bene ricordare – ha continuato Silvestri – che l’esecuzione delle sentenze di condanna è di competenza delle Amministrazioni danneggiate. In questo contesto, negli anni, la figura del pubblico ministero ha accresciuto la propria rilevanza affiancando le Amministrazioni pubbliche, titolari del credito, con l’utilizzo di poteri di impulso, monitoraggio e controllo che si sono rivelati particolarmente utili soprattutto nei casi di debitore incapiente”. Il Procuratore generale ha sottolineato che “i 47.843.992,66 euro recuperati prima della citazione a giudizio consentono di affermare la sostanziale bontà dell’operato degli uffici di Procura regionale, che si traduce in provvedimenti sempre più ben motivati e suffragati da idoneo compendio probatorio”.

“Auspico che il Parlamento possa ancora valutare positivamente alcune istanze, relative sia al merito che al metodo di approvazione della riforma, già delineate dalle Sezioni Riunite, e riprese anche in sede di audizione dinanzi alle commissioni parlamentari, formulate con l’unico intento di pervenire a un testo che consenta alla Corte il pieno esercizio delle sue prerogative”, ha detto Silvestri. “In questo senso – ha aggiunto – e con l’intento di trovare il giusto equilibrio tra diverse esigenze, proprio dinanzi alle commissioni parlamentari, ho ribadito che il rafforzamento dei poteri di coordinamento del Procuratore generale, previsti dall’art. 12 del codice di giustizia contabile nei confronti dei Procuratori regionali, non può essere perseguito a scapito del principio di indipendenza sancito dall’art. 108 della Costituzione”


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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