17 Novembre 2025

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    SYS-DAT, buyback di 31.219 azioni

    (Teleborsa) – SYS-DAT, società quotata su Euronext Milan, segmento STAR, operatore italiano nel settore ICT che offre servizi e soluzioni informatiche innovative per i principali segmenti industriali e del mercato di servizi, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie comunicato il 9 ottobre 2025, ha reso noto di aver acquistato tra il 10 e il 14 novembre 2025 inclusi, complessivamente 31.219 azioni ordinarie proprie ad un prezzo medio di circa 5,75 euro e per un controvalore pari a 179.418,56 euro.A seguito degli acquisti sopra indicati, al 17 novembre la Società detiene 104.426 azioni proprie, corrispondenti allo 0,3338% del capitale sociale.Sul listino milanese, oggi, si muove in territorio negativo la società che offre soluzioni informatiche per i principali segmenti industriali, che si attesta a 5,46 euro, con un calo del 2,50%. LEGGI TUTTO

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    Fitch: il divario di inflazione tra Regno Unito ed Eurozona si ridurrà nel 2026

    (Teleborsa) – Fitch Ratings prevede che l’inflazione complessiva del Regno Unito convergerà verso i livelli dell’Eurozona, ponendo fine all’insolita divergenza che ha prevalso tra i due paesi quest’anno. Lo si legge in un report sul tema, dove viene segnalato che il ritorno dell’inflazione complessiva e di fondo verso l’obiettivo rafforza la previsione che la Bank of England taglierà ancora una volta l’inflazione prima della fine dell’anno e di altri 50 punti base nel 2026.L’indice dei prezzi al consumo (CPI) complessivo del Regno Unito è aumentato di 1,3 punti percentuali quest’anno, attestandosi al 3,8% a settembre, mentre l’indice HICP dell’Eurozona è rimasto sostanzialmente stabile intorno al 2%. Circa metà di questa divergenza è dovuta al settore energetico. L’inflazione dell’elettricità e del gas nel Regno Unito è attualmente superiore al 9% su base annua, dopo essere aumentata dal -6,8% di dicembre 2024, riflettendo le modifiche al tetto massimo di prezzo dell’autorità di regolamentazione dell’energia Ofgem, legate alle variazioni dei prezzi all’ingrosso del gas. Il divario dovrebbe ridursi a ottobre, poiché il tetto massimo dei prezzi nel Regno Unito è stato aumentato solo del 2%, rispetto al 9,5% di ottobre 2024.Anche l’inflazione dei servizi ha contribuito alla divergenza. L’inflazione dei servizi nel Regno Unito si è mantenuta appena al di sotto del 5% quest’anno, mentre nell’eurozona è rallentata al 3,4% a ottobre 2025. Ciò può essere in parte spiegato dai forti aumenti dei prezzi amministrati nel Regno Unito, che usciranno dall’inflazione nel 2026. Tuttavia, anche la rigidità salariale, in parte legata all’aumento del salario minimo nazionale, ha sostenuto l’inflazione dei servizi.”La combinazione di una crescita salariale ostinatamente elevata, unita alle crescenti aspettative di inflazione al consumo, ha spinto la Bank of England a cercare il “posto giusto” della BCE – ha affermato Jessica Hinds, Director di Fitch Ratings – Tuttavia, riteniamo che l’indebolimento del mercato del lavoro britannico significhi che salari e inflazione dei prezzi siano ora saldamente in calo. Manteniamo la nostra previsione di un calo del tasso di sconto al 3,75% entro la fine dell’anno e al 3,25% entro la fine del 2026″. LEGGI TUTTO

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    Credemleasing punta a +25% di clienti e nuovi contratti entro il 2028

    (Teleborsa) – 18.000 clienti attivi, 113 dipendenti, 220 milioni di euro di utile cumulato negli ultimi 10 anni (dal 1/1/2015 al 31/12/2024). Questi sono i principali indicatori registrati da Credemleasing, società del Gruppo Credem specializzata nel leasing finanziario e guidata dal Direttore Generale Gabriele Decò, nei suoi primi 45 anni di attività. La società, che non ha mai chiuso un bilancio in perdita ed è membro e socio fondatore di ASSILEA ha l’obiettivo di stipulare il +25% di nuovi contratti entro il 2028 puntando a consolidare la propria quota di mercato del 3,38% posizionandosi al 5° posto nella classifica dell’Associazione Italiana Leasing, toccando punte del 5,71% nel leasing finanziario.”Celebrare i 45 anni di Credemleasing è motivo per me di grande orgoglio. Un traguardo figlio dell’impegno e della professionalità di tutte le persone che lavorano e hanno lavorato in azienda, della fiducia dei nostri clienti e del supporto del Gruppo Credem – ha dichiarato Gabriele Decò, Direttore Generale di Credemleasing – In un contesto come quello del 2025, dinamico e in evoluzione, la società saprà accompagnare famiglie e imprese nel raggiungimento dei propri obiettivi, anche attraverso un importante focus sulla digitalizzazione e sostenibilità, con la forza del Gruppo Credem e la capacità di stare vicino agli imprenditori”. “Credemleasing da anni è sinonimo di competenza, una società nella quale si sviluppa un’energia contagiosa grazie all’integrazione tra l’oro dei nostri giovani e il valore dei nostri expert in un’anima unica, a beneficio della customer experience dei nostri clienti”, ha concluso Decò.Credemleasing ha da sempre ricoperto un importante valore strategico per il Gruppo Credem nel sostenere gli investimenti delle imprese attraverso il servizio di leasing finanziario. La sinergia tra Credemleasing e le reti commerciali di Credem, di Credem Euromobiliare Private Banking e delle società specializzate del Gruppo, ha consentito di creare valore sostenibile nel tempo, anche attraverso i canali digitali, per poter supportare le diverse esigenze della clientela con l’obiettivo di ottimizzare la gestione finanziaria, preservare la liquidità e beneficiare di vantaggi fiscali.Con 18 filiali distribuite su tutto il territorio nazionale e servizi accessibili da remoto, Credemleasing ha consolidato la sua posizione in segmenti chiave come il leasing nautico (raggiungendo il 25% circa di quota di mercato) ed immobiliare. LEGGI TUTTO

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    Sabaf, riepilogo sull’acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – Nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie avviato il 3 novembre 2025, Sabaf ha comunicato che, tra il 10 e il 14 novembre 2025, ha acquistato complessivamente 3.153 azioni ad un prezzo medio unitario di 13,8289 euro per azione e per un controvalore pari a 43.625,36 euro.A seguito di tali operazioni Sabaf possiede, al 14 novembre, un totale di 261.329 azioni proprie, pari al 2,060% del capitale sociale.A Milano, intanto, il produttore di attrezzature domestiche da cucina si muove verso il basso e si posiziona a 13,65 euro, con una discesa dello 0,36%. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari in rosso come l’Europa. Bene Leonardo, male il lusso

    (Teleborsa) – Le Borse europee si muovono in ribasso ad inizio settimana, Piazza Affari compresa. Spiccano i titoli della difesa, soprattutto a Parigi, dopo la firma dell’accordo sugli armamenti tra Francia e Ucraina, volto a rafforzare le capacità di aviazione da combattimento e di difesa aerea dell’Ucraina. Continua il focus sulla tecnologia, in vista dell’evento principale per i mercati questa settimana: i risultati di Nvidia, che saranno diffusi mercoledì dopo la chiusura di borsa e che si preannunciano come un test per la tenuta rialzista legata all’intelligenza artificiale.Questa mattina sono state pubblicate le previsioni economiche d’autunno della Commissione europea, secondo cui “l’attività economica continuerà a espandersi a un ritmo moderato, nonostante il contesto esterno difficile”. L’Eurozona dovrebbe crescere di +1,3% nel 2025, di +1,2% nel 2026 e di +1,4% nel 2027, mentre l’inflazione nell’area dell’euro dovrebbe attestarsi a +2,1% nel 2025, a +1,9% nel 2026 e a +2% nel 2027. Per l’Italia, si prevede un’espansione economica di +0,4% nel 2025, di +0,8% nel 2026 e di +0,8% nel 2027, a fronte di un incremento dei prezzi al consumo stimato rispettivamente a +1,7%, +1,3% e +2%.Sul fronte macroeconomico, l’Istat ha confermato i dati sull’inflazione italiana di ottobre, mese in cui i prezzi al consumo hanno mostrato un sensibile rallentamento a livello tendenziale (flessione congiunturale dello 0,3% a fronte di un incremento annuo pari all’1,2%).In un contesto di accresciuta incertezza dovuta all’assenza di statistiche ufficiali per 43 giorni a causa dello shutdown governativo statunitense, i mercati attendono con impazienza la pubblicazione del rapporto mensile sull’occupazione di settembre, prevista per giovedì prossimo dal Bureau of Labor Statistics. Lo scenario di un taglio dei tassi nella riunione del FOMC del 9-10 dicembre appare sempre più improbabile, date le persistenti pressioni inflazionistiche, in particolare legate all’aumento dei dazi sulle importazioni.Prevale la cautela sull’euro / dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,29%. L’Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,13%. Nessuna variazione significativa per il mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che si attesta sui valori della vigilia a 59,98 dollari per barile.Lieve calo dello spread, che scende a +81 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,44%.Tra i mercati del Vecchio Continente preda dei venditori Francoforte, con un decremento dello 0,80%, poco mosso Londra, che mostra un -0,09%, e discesa modesta per Parigi, che cede un piccolo -0,44%.Il listino milanese continua la seduta poco sotto la parità, con il FTSE MIB che lima lo 0,33%, portando avanti la scia ribassista di tre cali consecutivi, avviata giovedì scorso; sulla stessa linea, in lieve calo il FTSE Italia All-Share, che continua la giornata sotto la parità a 46.430 punti. Sui livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (+0,05%); sulla stessa linea, consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Star (-0,14%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, buoni spunti su Leonardo, che mostra un ampio vantaggio dell’1,66%. Piccoli passi in avanti per Hera, che segna un incremento marginale dell’1,50%. Giornata moderatamente positiva per Buzzi, che sale di un frazionale +1,08%. Seduta senza slancio per Terna, che riflette un moderato aumento dello 0,98%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su Brunello Cucinelli, che prosegue le contrattazioni a -2,70%. Si concentrano le vendite su Moncler, che soffre un calo dell’1,93%. Vendite su Nexi, che registra un ribasso dell’1,60%. Pensosa STMicroelectronics, con un calo frazionale dell’1,50%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, ERG (+2,61%), Technoprobe (+2,56%), Carel Industries (+2,34%) e El.En (+2,19%).I più forti ribassi, invece, si verificano su MARR, che continua la seduta con -4,13%. Seduta negativa per NewPrinces, che mostra una perdita del 3,56%. Sotto pressione Avio, che accusa un calo del 2,16%. Scivola GVS, con un netto svantaggio del 2,08%. LEGGI TUTTO

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    Partenza cauta a New York: focus su dati macro e NVIDIA

    (Teleborsa) – Wall Street continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,02% sul Dow Jones; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza l’S&P-500 (New York), che si posiziona a 6.744 punti, in prossimità dei livelli precedenti.In frazionale progresso il Nasdaq 100 (+0,41%); consolida i livelli della vigilia l’S&P 100 (+0,2%).Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti telecomunicazioni (+2,90%) e utilities (+0,56%). In fondo alla classifica, sensibili ribassi si manifestano nel comparto energia, che riporta una flessione di -0,52%.Apre in territorio positivo Wall Street in una settimana che vedrà il ritorno dei dati macroeconomici pubblicati dal governo Usa dopo la fine dello shutdown. Si parte giovedì quando arriveranno quelli sul mercato del lavoro di settembre, mentre ci sarà da attendere per quelli di ottobre che però dovrebbero arrivare senza l’indicazione del tasso di disoccupazione.A questi dati guarderà soprattutto la FED mentre continua a salire il sentiment che le prossime riunioni – in programma il 10 e 11 dicembre – non porteranno alcun ulteriore taglio dei tassi: oggi il FedWatch di CME segnala una probabilità del 57,1% che i tassi restino invariati. Qualche indicazione in più però potrebbe arrivare questa settimana dai tanti interventi attesi da parte dei governatori della Banca Centrale americana.Sarà però soprattutto la settimana di NVIDIA che mercoledì pubblicherà i conti del terzo trimestre. Sotto esame ci sarà la domanda di chip per l’AI e i ricavi attesi per la parte finale dell’anno, ma anche per il prossimo anno visti anche gli enormi investimenti annunciati dagli hyperscaler per i data center. Gli analisti si attendono ricavi nel terzo trimestre per 54,8 miliardi di euro (+56% rispetto lo scorso anno) e di 61,33 miliardi per il quarto. Morgan Stanley ha già alzato il target price da 210 a 220 dollari prevedendo che il produttore di chip si stia preparando a un trimestre di svolta grazie alla rapida espansione della piattaforma Blackwell, segnalando un miglioramento del mercato negli ultimi 45 giorni e prevedendo “il risultato più forte degli ultimi trimestri”. Nel pre-market il titolo è però sceso dello 0,7% dopo che l’investitore miliardario Peter Thiel ha ceduto la sua partecipazione di quasi 100 milioni di dollari.Sul fronte macroeconomico, intanto, sale a sorpresa l’indice manifatturiero Empire State di New York, che si è portato a settembre 2025 a 18,7 punti dai 10,7 punti di ottobre. Le stime degli analisti erano per una discesa fino a 6,1 punti. LEGGI TUTTO

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    Datalogic, Intesa alza target price: ordini cresceranno costantemente dal quarto trimestre

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha aumentato a 6,5 euro per azione (dai precedenti 6,4 euro) il target price su Datalogic, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nei mercati dell’acquisizione automatica dei dati e dell’automazione industriale, confermando la raccomandazione “Buy” visto l’upside potenziale del 50%.Gli analisti scrivono che i ricavi dei primi nove mesi del 2025 sono diminuiti dello 0,5% a livello organico, con un ritorno alla crescita del segmento Automazione Industriale nel terzo trimestre del 2025. Nonostante la contrazione dei ricavi, i nuovi prodotti e la produttività hanno sostenuto l’EBITDA, +180 punti base nei primi nove mesi del 2025. A partire dal quarto trimestre del 2025, il management ha indicato che gli ordini acquisiti, sia DC che IA, dovrebbero crescere costantemente, supportando così le stime per l’anno fiscale 2026 (ricavi +7% anno su anno, margine EBITDA +190 punti base).”Il percorso di re-rating del titolo è stato finora frenato, a nostro avviso, dal trend ancora contrastante nell’evoluzione degli ordini acquisiti – si legge nella ricerca – come affermato, dal quarto trimestre del 2025, il management prevede ora una crescita costante degli ordini acquisiti, sia DC che IA. Sottolineiamo inoltre che le nostre stime implicano un interessante rendimento FCF del 10% nell’anno fiscale 2026″. LEGGI TUTTO

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    Ferrari, azioni proprie al 9,01% del capitale sociale

    (Teleborsa) – Ferrari ha comunicato di avere acquistato su Euronext Milan (EXM) e sul New York Stock Exchange (NYSE), dal 10 al 14 novembre 2025, un totale di 85.615 azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 361,0597 euro, per un controvalore pari a 30.912.125,50 euro.Tali acquisti sono avvenuti nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie di 360 milioni di euro, quale ottava tranche del programma pluriennale di acquisto di azioni proprie di circa 2 miliardi di euro da eseguirsi entro il 2026.Dall’inizio di questa ottava tranche fino al 14 novembre 2025 il corrispettivo totale investito è stato:• 254.188.947,06 euro per n. 674.942 azioni ordinarie acquistate sul EXM• 67.416.129,84 USD (57.869.877,16 Euro*) per n. 154.045 azioni ordinarie acquistate sul NYSEAl 14 novembre 2025 Ferrari deteneva 16.503.282 azioni proprie ordinarie pari al 9,01% del capitale sociale.Dall’1 luglio 2022 al 14 novembre 2025, la Società ha riacquistato un totale di 5.840.007 azioni proprie sul EXM e NYSE, per un corrispettivo di 1.954.628.521,58 euro.Sul listino milanese, oggi, peggiora la performance del Cavallino rampante di Maranello, con un ribasso dell’1,83%, portandosi a 353,4 euro. LEGGI TUTTO