17 Novembre 2025

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    Intesa, nei 9 mesi erogati oltre 2 miliardi di euro a PMI per operazioni di Corporate Finance

    (Teleborsa) – Dal 2020 per le PMI clienti della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, guidata da Stefano Barrese, ovvero con un fatturato fino a 350 milioni di euro, sono state finalizzate operazioni di finanza strutturata per oltre 10 miliardi di euro – di cui oltre 2 miliardi nei primi nove mesi del 2025 – più di 35 operazioni tra M&A e IPO sono state portate a termine negli ultimi anni. È quanto emerso nel corso di un evento oggi a Milano in Borsa Italiana, organizzato da Intesa per rilanciare il proprio approccio strategico dedicato alla finanza straordinaria per le PMI, con l’obiettivo di accelerare la crescita per rafforzare la competitività del tessuto produttivo italiano.Il modello del più grande gruppo bancario italiano si rivolge a oltre 6.000 PMI italiane che per dimensione e valore sono state individuate da Intesa Sanpaolo in quanto potenzialmente pronte a intraprendere percorsi di sviluppo attraverso nuove operazioni di finanza straordinaria. Determinante la collaborazione tra le Divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking (IMI CIB), che garantisce una sinergia unica nel settore, volta a offrire alle PMI italiane strumenti finanziari un tempo riservati solo ai grandi gruppi industriali, per portare a termine operazioni straordinarie attraverso ad esempio IPO e M&A.La Banca dei Territori, che conta 250.000 PMI clienti, ha erogato 36 miliardi di euro di nuovo credito a famiglie e piccole e medie imprese italiane al 30 settembre 2025.Per rendere accessibili questi servizi è stata messa a punto una struttura dedicata, composta da oltre 70 Investment Banker, articolata in tre team territoriali e cinque desk specialistici (M&A, ECM, Structured Finance, Capital Structure Solutions e Post Closing).È stato anche annunciato che partirà nel 2026 un roadshow dedicato al nuovo modello di advisory, insieme alla prosecuzione della collaborazione con Elite di Euronext che oggi ha già visto entrare nel percorso oltre 500 imprese della Divisione Banca dei Territori.”Le PMI italiane affrontano oggi un contesto incerto e sanno di dover trovare vie di sviluppo innovative, che superano l’orizzonte di strumenti conosciuti e guardano alla finanza straordinaria, ai nuovi investimenti, ad IPO e M&A – ha detto Stefano Barrese – Intesa Sanpaolo agisce come ponte tra l’economia reale e la finanza, accompagnando gli imprenditori nella progettazione delle migliori strategie di crescita, con un approccio sostenibile e di lungo periodo. Proprio le sinergie che abbiamo tra le divisioni del Gruppo ci consentono di proporre la corporate finance dedicata alla piccola e media impresa, in un modello unico nel panorama nazionale e consolidando il nostro ruolo nel sostegno al tessuto produttivo e al Paese erogando ogni anno circa 2 miliardi di euro per questo tipo di operazioni. Il nostro obiettivo è rendere ancora più competitive le PMI, accompagnandone la crescita in uno scenario di lungo periodo”. LEGGI TUTTO

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    Ponte sullo Stretto, il MIT: mancata registrazione fisiologica dopo stop a delibera Cipess

    (Teleborsa) – La mancata registrazione del decreto interministeriale che assentisce il III atto aggiuntivo del Ponte sullo Stretto arriva alla fine di un’ampia discussione svoltasi oggi innanzi alla Corte dei conti nel corso della quale è emerso, innanzitutto, il tema preliminare dell’effetto di preclusione che la mancata registrazione della delibera Cipess ha sulla decisione odierna. Il MIT rimane fiducioso sulla prosecuzione dell’iter amministrativo in attesa delle motivazioni della Corte. LEGGI TUTTO

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    Destination Italia propone modifiche a tasso e durata del prestito obbligazionario

    (Teleborsa) – Il CdA di Destination Italia, società travel tech italiana specializzata nel turismo incoming di qualità verso l’Italia e quotata su Euronext Growth Milan, ha approvato di sottoporre a una convocanda assemblea dei portatori del prestito obbligazionario “Destination Italia 2019-2027 – Tasso Incrementale”, di ammontare nominale pari a 4 milioni di euro, alcune modifiche al regolamento del prestito, per allinearne le condizioni agli attuali tassi di mercato, riscadenzare e ottimizzare la struttura finanziaria del gruppo.Le modifiche proposte all’assemblea dei portatori del prestito sono: la modifica della data di scadenza delle obbligazioni in data 6 dicembre 2030; la modifica del tasso di interesse nominale fisso annuo lordo prevedendo un tasso nominale annuo lordo pari al 5,5% a decorrere dalla data di pagamento che cade il 31 gennaio 2026 fino a scadenza, in luogo dell’attuale meccanismo di tasso incrementale fino al 12,0% entro il 2027; la conseguente modifica della denominazione del Prestito in “Destination Italia 2019 – 2030 – 5,5%”.Inoltre, si chiede la modifica della clausola relativa al rimborso anticipato a favore della società per prevedere che tale rimborso avvenga: (i) ad un valore pari al 104% del valore nominale residuo del prestito qualora la facoltà di rimborso anticipato venga esercitata ad una delle date di pagamento intercorrenti tra il 31 gennaio 2026 (inclusa) e il 31 luglio 2026 (inclusa); (ii) ad un valore pari al 103% del valore nominale residuo del prestito qualora la facoltà di rimborso anticipato venga esercitata ad una delle date di pagamento intercorrenti tra il 31 gennaio 2027 (inclusa) e il 31 luglio 2027 (inclusa); (iii) ad un valore pari al 102% del valore nominale residuo del prestito qualora la facoltà di rimborso anticipato venga esercitata ad una delle date di pagamento intercorrenti tra il 31 gennaio 2028 (inclusa) e il 31 luglio 2028 (inclusa); (iv) ad un valore pari al 101% del valore nominale residuo del prestito qualora la facoltà di rimborso anticipato venga esercitata ad una delle date di pagamento intercorrenti tra il 31 gennaio 2029 (inclusa) e il 31 luglio 2029 (inclusa).Infine, si propone la modifica della condizione di rimborso anticipato obbligatorio legata all’Indebitamento Finanziario Netto del Gruppo, al fine di prevedere che il rimborso anticipato obbligatorio potrà essere deliberato dall’assemblea degli obbligazionisti qualora l’indebitamento finanziario netto del Gruppo, a decorrere dal bilancio consolidato al 31 dicembre 2025 (incluso), risulti superiore a 25 milioni di euro.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    Omer, Russello: fiduciosi in una chiusura d’anno in linea con le aspettative

    (Teleborsa) – “I risultati conseguiti nei primi nove mesi dell’anno evidenziano una significativa crescita dei ricavi e un consistente incremento dei volumi di produzione, nonostante il contesto macroeconomico sfidante e la consueta ciclicità del mercato che in questo periodo specifico interessa l’area europea”. Lo ha detto Giuseppe Russello, Presidente e Amministratore Delegato di Omer, commentando i dati gestionali al 30 settembre 2025.”A fronte del miglioramento dei ricavi, tuttavia, registriamo un temporaneo calo della marginalità operativa, come logica conseguenza dell’aumento dei volumi di produzione per un’attività, come la nostra, che opera su commessa, e del ritardato avvio delle attività relative ai nuovi contratti acquisti dalla controllata americana”, ha aggiunto.”In tale contesto – ha spiegato Russello – prosegue il nostro piano strategico di sviluppo, l’ampliamento del Plant B, supportato dall’avvio del programma INNORAIL approvato da Invitalia, che ci consente di potenziare la capacità produttiva, introdurre nuove tecnologie digitali e ottimizzare le infrastrutture, in linea con l’evoluzione del mercato e le sue dinamiche”. “Ci stiamo muovendo verso un’evoluzione organizzativa volta a rendere l’azienda più agile ed efficiente, riducendo i tempi di produzione e accelerando la nostra capacità di innovare – ha concluso – Restiamo fiduciosi, nonostante il posticipo dell’avvio dei progetti già menzionati, in una chiusura d’anno in linea con le aspettative e nella validità del nostro modello di business, nonché nell’efficacia delle strategie adottate, orientate a una crescita solida e sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Omer, ricavi 9 mesi salgono a 68,9 milioni di euro. Marginalità in calo

    (Teleborsa) – Omer, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della componentistica e arredi interni per mezzi di trasporto ferroviario, ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con Ricavi Totali pari a circa 68,9 milioni di euro, registrando una crescita (+18%) rispetto a 58,4 milioni di euro dei primi 9 mesi 2024. Tale incremento è stato trainato da maggiori volumi di produzione delle commesse in essere, in particolare il progetto Dolce Vita, avviato nel corso dell’ultimo trimestre 2024 e che ha visto il completamento del primo treno nel mese di aprile 2025.L’EBITDA si attesta a 12,4 milioni di euro, valore in crescita del 6% circa rispetto a 11,7 milioni di euro dei primi 9 mesi 2024, con un EBITDA Margin – rapporto tra l’EBITDA e i Ricavi Totali consolidati – pari al 18%, in diminuzione rispetto al 20,1% registrato nei primi 9 mesi del 2024. Tale risultato è da ritenersi positivo considerato il significativo aumento dei volumi di produzione, che ha comportato un incremento della complessità gestionale, l’impatto della stagione estiva e, in particolar modo, il posticipo dell’avvio dei nuovi progetti di OMER North America, la cui principale commessa relativa al progetto Amtrak per Alstom si era conclusa nel corso del primo trimestre.La Posizione Finanziaria Netta Consolidata di Gruppo è risultata positiva (cassa) per circa 18,2 milioni di euro, in diminuzione rispetto a 19,9 milioni di euro al 31 dicembre 2024, principalmente per effetto dell’incremento del capitale circolante determinato dai maggiori crediti verso clienti. Il backlog risulta pari a 163 milioni di euro, in linea rispetto al dato al 31 dicembre 2024 (pari a 164 milioni di euro); il soft backlog è pari a 160 milioni di euro, in riduzione rispetto al dato al 31 dicembre 2024 (pari a 228 milioni di euro) per effetto delle conversioni in backlog registrate nel corso dell’anno. LEGGI TUTTO

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    MEF, il 19 novembre asta di riacquisto di titoli in Bankitalia per 5 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha comunicato che il 19 novembre 2025 effettuerà, presso la Banca d’Italia, un’asta di riacquisto di titoli sul mercato, tramite asta competitiva, riservata agli operatori Specialisti in titoli di Stato, per un importo massimo di 5.000 milioni di euro. Tale operazione utilizzerà le eccedenze di cassa disponibili sul “Conto disponibilità” detenuto dal Tesoro presso la Banca d’Italia.I titoli oggetto del riacquisto saranno: BTP IT0005514473 con scadenza 15/01/2026 e cedola 3,50%; BTP IT0005437147 con scadenza 01/04/2026 e cedola 0,00%; BTP IT0005538597 con scadenza 15/04/2026 e cedola 3,80%; CCTeu IT0005428617 con scadenza 15/04/2026; BTP IT0005556011 con scadenza 15/09/2026 e cedola 3,85%.Il giorno stabilito per l’asta, entro le ore 11, gli operatori Specialisti potranno presentare fino ad un massimo di cinque offerte di cessione per ogni titolo, da inoltrare alla Banca d’Italia secondo le modalità tecniche stabilite nella Convenzione stipulata dalla Banca d’Italia medesima con gli operatori ammessi a partecipare all’operazione. Il MEF si riserva la facoltà di non accogliere offerte di cessione presentate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Il regolamento dell’operazione è fissato per il 21 novembre 2025. LEGGI TUTTO

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    Palingeo non rinnoverà incarichi di EGA e Specialist a Integrae SIM

    (Teleborsa) – Palingeo, azienda quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori della geotecnica e della geognostica, ha formalmente comunicato ad Integrae SIM l’esercizio del diritto di recesso dai contratti rispettivamente di Euronext Growth Advisor e di Operatore Specialista, che rimarranno in essere fino al 14 febbraio 2026, ossia la data di naturale scadenza degli stessi. LEGGI TUTTO

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    Mercati europei in rosso guidati da Francoforte. A Milano sale Hera

    (Teleborsa) – Chiusura negativa per Borse europee, con le performance peggiori a Francoforte e Madrid. Spiccano i titoli della difesa, soprattutto a Parigi, dopo la firma dell’accordo sugli armamenti tra Francia e Ucraina, volto a rafforzare le capacità di aviazione da combattimento e di difesa aerea dell’Ucraina. Continua il focus sulla tecnologia, in vista dell’evento principale per i mercati questa settimana: i risultati di Nvidia, che saranno diffusi mercoledì dopo la chiusura di borsa e che si preannunciano come un test per la tenuta rialzista legata all’intelligenza artificiale.Questa mattina sono state pubblicate le previsioni economiche d’autunno della Commissione europea, secondo cui “l’attività economica continuerà a espandersi a un ritmo moderato, nonostante il contesto esterno difficile”. L’Eurozona dovrebbe crescere di +1,3% nel 2025, di +1,2% nel 2026 e di +1,4% nel 2027, mentre l’inflazione nell’area dell’euro dovrebbe attestarsi a +2,1% nel 2025, a +1,9% nel 2026 e a +2% nel 2027. Per l’Italia, si prevede un’espansione economica di +0,4% nel 2025, di +0,8% nel 2026 e di +0,8% nel 2027, a fronte di un incremento dei prezzi al consumo stimato rispettivamente a +1,7%, +1,3% e +2%.Sul fronte macroeconomico, l’Istat ha confermato i dati sull’inflazione italiana di ottobre, mese in cui i prezzi al consumo hanno mostrato un sensibile rallentamento a livello tendenziale (flessione congiunturale dello 0,3% a fronte di un incremento annuo pari all’1,2%).L’Euro / dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,16. Sessione debole per l’oro, che scambia con un calo dello 0,25%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,03%.Lo Spread fa un piccolo passo verso il basso, con un calo dell’1,22% a quota +81 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,45%.Tra i listini europei preda dei venditori Francoforte, con un decremento dell’1,20%, discesa modesta per Londra, che cede un piccolo -0,24%, e pensosa Parigi, con un calo frazionale dello 0,63%.Prevale la cautela in chiusura a Piazza Affari, con il FTSE MIB che archivia la seduta con un calo dello 0,52%, proseguendo la serie di tre ribassi consecutivi, iniziata giovedì scorso; sulla stessa linea, depressa nel finale il FTSE Italia All-Share, che chiude sotto i livelli della vigilia a 46.340 punti. Poco sotto la parità il FTSE Italia Mid Cap (-0,23%); sulla stessa linea, negativo il FTSE Italia Star (-0,73%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, ben comprata Hera, che segna un forte rialzo dell’1,80%. Leonardo avanza dell’1,23%. Si muove in modesto rialzo Enel, evidenziando un incremento dell’1,15%. Bilancio positivo per Buzzi, che vanta un progresso dell’1,08%.I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Brunello Cucinelli, che ha archiviato la seduta a -3,54%. Si concentrano le vendite su STMicroelectronics, che soffre un calo del 2,79%. Vendite su Nexi, che registra un ribasso del 2,47%. Seduta negativa per Stellantis, che mostra una perdita del 2,44%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Cembre (+4,74%), El.En (+2,82%), ERG (+2,61%) e Technoprobe (+2,56%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Avio, che ha chiuso a -4,17%. Tonfo di MARR, che mostra una caduta del 4,02%. Sotto pressione NewPrinces, che accusa un calo del 3,45%. Scivola doValue, con un netto svantaggio del 2,50%. LEGGI TUTTO